di Martina V.
Sarà inaugurata la prossima primavera Net in Nederland (da pochissimo nei Paesi Bassi), una piattaforma online sviluppata da un consorzio di emittenti pubbliche olandesi per offrire programmi su misura a rifugiati e richiedenti asilo, ma anche a semplici immigrati e, non da ultimo, ai cosiddetti expat. L’obiettivo della piattaforma è di offrire ai nuovi arrivati informazioni utili sulla società olandese.
Lo annuncia VPRO, l’emittente pubblica di ispirazione religiosa (protestante) ma di vedute ampie e liberali, promotrice del consorzio che svilupperà la piattaforma – utlizzando il proprio budget, ci tengono a precisare – insieme a Avrotros, BNN-Vara, Kro-NCRV, EO, Max e Human, con il sostegno di NTR e NPO. Insomma, a parte GeenStijl e Wakker Nederland, le due emittenti gestite dal gruppo editoriale di De Telegraaf e tradizionalmente non molto ben disposte nei confronti degli stranieri, le altre emittenti ci sono quasi tutte.
L’ampia partecipazione al progetto si riaggancia al sistema della pillarizzazione, con cui sono ancora gestite le emittenti pubbliche olandesi: diverse reti in possesso di determinati requisti – quale la rappresentatività di gruppi religiosi, culturali e politici – condividono studi e impianti di trasmissione comuni, di proprietà del governo. Questa volta gruppi di importanza crescente, come rifugiati, richiedenti asilo, immigrati ed expat di primo pelo, disporranno di trasmissioni a loro dedicate, create però da altri gruppi, che li guideranno alla scoperta dei segreti della società olandese.
L’approccio è più partecipativo di quel che sembra, se è vero che nel progetto sono state e verranno coinvolte organizzazioni di sostegno ai rifugiati, come Vluchtelingenwerk e il COA, l’organo governativo per l’accoglienza dei richiedenti asilo, oltre che l’audience stessa dei programmi. Rifugiati, richiedenti asilo e immigrati verranno, infatti, coinvolti in focus group per comprendere e interpretare i loro desideri e necessità in termini di offerta mediatica e informativa.
Ma di cosa si parlerà su Net in Nederland? Di storia, cultura e lingua olandese, di leggi scritte e norme non scritte, di caratteristiche nazionali e di peculiarità della società locale. I programmi, di carattere informativo, educativo e culturale, saranno disponibili in olandese, arabo e inglese, con sottotitoli nelle stesse lingue. La speranza è che non si tratti dell’ennesimo programma di inburgering, con un flusso di informazioni unilaterale (Paesi Bassi verso stranieri) su cosa fare e non fare nel paese d’accoglienza, ma di contenuti che mirino più all’integrazione che all’indottrinamento.
I Paesi Bassi non sono gli unici ad aver avviato iniziative del genere. L’emittente tedesca ARD e quella austriaca ORF stanno lavorando a progetti simili, seguiti da altri servizi pubblici europei .