L’assalto contro negozi della catena JD sport, presi di mira da gruppi di giovani incappucciati, in 4 paesi europei sarebbe stato organizzato e coordinato su Snapchat, un social media molto usato dai giovanissimi. Ieri pomeriggio, scrive NOS, la polizia avrebbe utilizzato i cannoni ad acqua per disperdere un gruppetto che tentava di derubare la filiale di Wijnegem, in Belgio.
Anche in Irlanda e nel Regno Unito, le filiali della catena di negozi britannica sono stati sorvegliati da una consistente presenza di forze dell’ordine. Dieci saccheggi avrebbero probabilmente dovuto aver luogo nell’ultima settimana e mezza, a quanto dice la polizia, ma il dispiegamento di forze di polizia ha probabilmente fatto cambiare idea ai gruppi.
Quattro saccheggi sono riusciti a Londra, Bruxelles, Liegi e Amsterdam. Il saccheggio segue uno schema, dice NOS: a chiusura un gruppo di uomini con abiti scuri corre nel negozio e se ne va pochi minuti dopo con le braccia piene di vestiti. Ad Amsterdam, il personale è stato minacciato con coltelli.
Perchè proprio JD Sport? Tutto sarebbe iniziato con l’incidente che, secondo i media belgi, sarebbe avvenuto il 23 ottobre in un negozio JD Sports a Liegi: una store manager ha voluto far perquisire dei dipendenti sospettati di aver rubato merce e li ha costretti a mettersi in fila e dividersi per etnia. In un filmato circolato su internet, si vede la donna apostrofare come “macachi” i dipendenti neri. La manager è stata licenziata e venerdi la polizia l’ha tratta in arresto per gli insulti razzisti rivolti al suo staff ma in seguito a questo fatto i negozi, in diversi paesi, sono stati presi di mira.
Non è chiaro se i saccheggi e l’episodio di Liegi siano collegati: il primo di questi fatti è accaduto a Londra il 31 ottobre e allora il video di Liegi non era ancora virale.