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Un israeliano e un iraniano si esibiscono fianco a fianco in uno spettacolo sulle ripercussioni della guerra a livello psicologico sulle generazioni future. Sahand Sahebdivani, nato in Iran, e Raphael Rodan, cresciuto in Israele, interpretano se stessi. I due, amici da sempre e mattatori della Stand up Comedy di Amsterdam al Mezrab, dimostrano che superare l’odio tramandato dalle loro famiglie a causa del conflitto tra Israele ed Iran è possibile. My Father Held a Gun è infatti un’opera che promuove l’unione e la pace, a discapito del conflitto.
“Appena abbiamo iniziato a lavorare insieme, ci siamo resi conto di aver molti punti in comune, nonostante le origini diverse,” ha dichiarato Sahand. “Ci sono così tante strade da poter intraprendere insieme a livello artistico.”
La storia affronta il perché gli uomini vadano in guerra, e di come le donne nelle loro vite potrebbero o meno fermarli. “Non penso che l’arte possa fermare la guerra del tutto,” ha affermato Sahand. “Ma almeno lascia un piccolo spiraglio di luce, che infonde speranza. In ebraico c’è un detto molto bello: ‘se cambi un’anima, cambi il mondo intero’. Sicuramente quando mi esibisco non sono così pretenzioso da pensare di poter cambiare l’umanità. Ma spero almeno di riuscire a sfiorare qualcuno.”
Lo spettacolo sta suscitando molto interesse tra il pubblico belga. Ma quando chiesto se i due artisti hanno intenzione di esibire lo spettacolo anche nel Medio Oriente, Sahand ha risposto: “Sogniamo di poterlo fare. D’altra parte, esibirci in Iran sarebbe possibile solo in una situazione di pace. A quel punto però, nessuno vorrebbe più vedere il nostro spettacolo.”
My Father Held a Gun è al Theatre National a Bruxelles, fino al 15 febbraio.