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Muore dopo arresto della polizia a Charleroi, richiesta nuova indagine

La moglie di Jozef Chovanec, deceduto nel 2018 dopo essere stato trattenuto dalla polizia all’aeroporto Charleroi, ha richiesto una nuova indagine su quanto avvenuto. Le condizioni, già poco chiare, sono state messe ulteriormente in dubbio dopo la divulgazione di nuove fotografie.

L’uomo aveva causato dei problemi durante l’imbarco ed è stato, così, allontanato e rinchiuso in cella. E’ morto pochi giorni dopo a seguito di un attacco cardiaco. Sembra infatti che gli agenti avessero forzato la mano quando l’uomo aveva iniziato a comportarsi in maniera strana.

Chovanec aveva cominciato a sbattere la testa contro il muro della cella fino a sanguinare, in quel momento gli agenti sono intervenuti. Gli hanno messo una coperta sulla testa e, uno di loro, si è seduto sul corpo disteso dell’uomo per 16 minuti.

“Guardando i video dell’arresto di George Floyd, ho subito pensato: mio marito è morto allo stesso modo”, ha detto la vedova a Het Laatste Nieuws. “Solo che la polizia ha anche riso a crepapelle di mio marito e una poliziotta accanto a lui ha fatto il saluto romano“.

La moglie continua ad interrogarsi su cosa sia successo quel giorno. “Sembrava che stesse succedendo qualcosa a mio marito, non si sentiva bene”, ha detto, “ma la polizia lo ha ignorato per tutta la notte. Quando hanno visto il sangue, avrebbero dovuto prestargli il primo soccorso. Invece, si sono seduti su di lui. Non riusciva a respirare correttamente. Tutto è andato storto, dall’inizio alla fine. ”

L’indagine su quanto avvenuto quel giorno di febbraio 2018 si trascina ormai da due anni. Per questo la moglie ora chiede che venga aperta una nuova indagine e che ad incaricarsene sia un altro giudice. Secondo l’avvocato della donna, infatti, sembra che si stia cercando di insabbiare quanto accaduto.

Secondo un portavoce della procura di Charleroi, i parenti più stretti della famiglia hanno chiesto più volte che venissero effettuate nuove indagini. A causa dell’emergenza coronavirus ci sono stati dei ritardi nelle procedure ma, ha assicurato il portavoce, tutti gli agenti di polizia coinvolti nell’intervento sono stati ora ascoltati “.

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