Intimidazione, bullismo e “sabotaggio scientifico”. Secondo due rapporti diversi pubblicati lunedì, queste sono denunce comuni da parte del personale delle università e dei college olandesi.
Il primo lavoro, condotto da ricercatori dell’Università Radboud per conto della National Network of Women Professors (LNVH), si basa sulle esperienze di 53 donne che ricoprono ruoli universitari e accademici. Prende in considerazione sei tipi di molestie, che vanno dalle minacce fisiche e sessuali al sabotaggio accademico, vera e propria negazione alle donne del merito dovuto per il lavoro svolto.
Stando ai dati emersi, molte delle protagoniste femminili al centro del sondaggio non sapevano se considerare il trattamento ricevuto molestia o meno. “Le molestie accademiche raramente si manifestano come casi isolati. I partecipanti alla ricerca quasi mai hanno riferito di una singola osservazione o di un singolo gesto. Piuttosto, le molestie subite sono durate per mesi, anni o addirittura decenni”.
Il secondo rapporto, realizzato da parte dei sindacati FNV e VAWO, si basa sulle interviste di 1.110 membri del personale universitario, di cui circa un terzo era parte dello staff di supporto.
Confermando i dati rilevati nel primo rapporto, questo ha sottolineato che il bullismo, l’esclusione, l’intimidazione sessuale e l’abuso di potere sono comuni in tutte e 13 le università del paese.
In totale, il 29% delle persone che hanno preso parte al sondaggio sindacale ha dichiarato di essere stato al centro di pettegolezzi, il 44% non ha ricevuto informazioni pertinenti e il 35% è stato vittima di scontri interni. Inoltre, poco meno di un terzo ha subito intimidazioni da una persona in posizione di autorità.
Plagio
“Il mio lavoro è stato compromesso da un professore, ma non ho potuto fare nulla di fronte alle minacce. Se avessi detto qualcosa avrei perso il lavoro “, ha detto un intervistato.
L’associazione universitaria VNSU ha definito le cifre “scioccanti”, sottolineando l’intenzione di lavorare duramente per contribuire al miglioramento di questa situazione.
“Vogliamo fornire un ambiente di lavoro sicuro”, ha affermato un portavoce. “Quindi offriamo formazione, abbiamo una procedura per i reclami e cerchiamo di porci come un punto di riferimento “, ha affermato. Secondo Donald Pechler, presidente del VAWO, le due relazioni segnano l’incipit di un processo di consapevolezza e pubblico riconoscimento. “Non si devono considerare queste situazioni dei casi isolati, perchè si rischia di sottovalutare tutto quello che c’è dietro.” ha affermato.