L’avvocata Inez Weski ha subito pressioni dai parenti di Ridouan Taghi, il presunto boss della Mocro Maffia che stava difendendo in tribunale, affinché fungesse da tramite tra il mondo esterno e il carcere di massima sicurezza di Vught, dove il sospetto è detenuto. Lo scrive Het Parool sulla base di messaggi decriptati tra criminali.
Il giornale ha indagato sui resoconti del cosiddetto caso 26Mandel, che ruotava attorno all’avvocato Youssef T., cugino di Ridouan Taghi -condannato a 5,5 anni di carcere all’inizio di quest’anno a causa del ruolo che ha svolto come tramite in un’organizzazione criminale- e secondo il quotidiano di Amsterdam prima che il cugino avvocato trasmettesse messaggi, Taghi comunicava già dall’EBI, tramite la Weski potrebbe aver avuto un ruolo in questo.
E l’avvocata avrebbe eseguito “ordini” provenienti dalla famiglia di Taghi. Tuttavia, Weski ha sempre negato di essere un canale per il suo cliente. Dal suo arresto, è in isolamento.
Taghi è stato arrestato a Dubai alla fine del 2019. Poco dopo è stato estradato e trasferito all’EBI di Vught.