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Misure Covid: dal I luglio ripartono i grandi eventi, via il numero max nell’horeca e sui mezzi pubblici

Come già pre-annunciato dalle indiscrezioni trapelate alla stampa negli ultimi giorni, dal I luglio l’Olanda ridurrà ulteriormente le misure anti-coronavirus. E lo farà, ha detto il governo nel corso di una conferenza stampa tenuta questa sera, mercoledì 24 giugno, con anticipo rispetto alla tabella di marcia annunciata in precedenza.

Cosa cambia?

Eventi e horeca: nessun limite ai partecipanti e agli ospiti

Dal I luglio torneranno gli eventi e non ci saranno limiti nel numero di partecipanti; il limite precedente di 100, previsto a partire dal I luglio è stato accantonato, quindi dalla prossima settimana -a patto che le distanze vengano mantenute e che i locali si accertino dello stato di salute degli ospiti- potranno essere di nuovo organizzati eventi. Da metà agosto, fiere ed eventi all’aperto potranno essere organizzati di nuovo. Via libera anche al campionato di calcio.

Nei locali dove non è possibile mantenere le distanze, sarà necessaria l’istallazione di schermi “para starnuti”, tra un tavolo e l’altro.

Mezzi pubblici a pieno regime

Dal 1 ° luglio,  tutti i posti sui trasporti pubblici potranno essere riutilizzati ma no a mezzi sovraffollati. La regola si applica anche a taxi e pullman. L’istruzione potrà riaprire del tutto dopo l’estate. I minori di 18 anni non dovranno mantenere distanze.

Prostituzione

Dal I luglio l’esercizio della prostituzione in bordelli e quartieri a luci rosse sarà di nuovo consentito

Test e app di tracciamento

Chiunque abbia avuto contatti con persone positive potrà richiedere il test: ora viene testato solo chi mostra sintomi ma a breve anche coloro che non avessero sintomi potranno ottenere il test. L’app di tracciamento è quasi pronta, ha detto il ministro della salute De Jonge.

Il premier Rutte è soddisfatto dell’andamento della crisi e delle misure applicate: “Senza le misure, avremmo avuto 135.000 ricoveri ospedalieri e 35.000 pazienti-corona in terapia intensiva”, numeri che la sanità non avrebbe potuto gestire.

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