Con gli ultimi test, l’agenzia spaziale NASA si prepara al ritorno sulla luna da questo fine settimana. Questa primavera, un nuovo razzo si dirigerà per la prima volta verso il nostro satellite più vicino. Non ci saranno quindi astronauti a bordo, ma sensori e nella nuova navicella spaziale Orion ci saranno pannelli solari di produzione olandese, dice NOS.
La NASA effettua un conto alla rovescia come da procedura: il razzo viene rifornito di carburante, ma appena prima che i motori si accendanola spina viene staccata.
I sistemi vengono quindi sottoposti a un MOT finale completo prima che il razzo, lungo cento metri possa davvero raggiungere la luna. Il programma è stato ritardato per anni a causa di problemi tecnici legati alla crisi Covid.
Durante il volo, anche i pannelli solari fabbricati a Leiden passeranno il collaudo: obiettivo finale è quello di tentare di tornare sulla luna al più presto, dice NOS.
Testing is due to start later today at @NASAKennedy ahead of the #Artemis I mission to the Moon. https://t.co/EQSgaDbBIR
— ESA (@esa) April 1, 2022
Questo è insignificante rispetto agli oltre 90 miliardi di dollari che la NASA spenderà per il progetto Artemis fino al 2025, sottolinea Berthe. “In cambio delle parti fornite dall’ESA, i nostri astronauti possono andare sulla luna gratuitamente. Non ancora in superficie, ma questo potrebbe essere il passo successivo”, dice a NOS.
Se il volo di prova di almeno 26 giorni andrà secondo i piani, la strada sarà aperta per le missioni con equipaggio: Artemis II metterà gli umani in orbita attorno alla luna nel 2024 e la sua terza missione, Artemis III, vedrà gli umani camminare di nuovo in superficie per la prima volta dal 1972.
“In definitiva, il programma lunare è un banco di prova per le missioni con equipaggio su Marte”, afferma Berthe. “Ma mancano ancora più di dieci anni. Innanzitutto ci sono domande a cui rispondere sulla luna.”