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MH17: i parenti delle vittime chiedono giustizia e risarcimenti

Quasi tre anni dopo il disastro del MH17, i parenti delle vittime stanno esaminando la possibilità di fare causa al governo ucraino per non aver chiuso lo spazio aereo, nonostante fosse noto il rischio per le tensioni con gli indipendentisti. Secondo i legali delle famiglie, l’Ucraina sarebbe quindi responsabile della morte di queste persone. Come riportato da RTL Nieuws, essi sperano anche che una condanna contro il paese, lo convinca a chiudere lo spazio aereo in situazioni di pericolo.

Thomas Schansman, che ha perso il figlio Quinn nel disastro, non riesce a credere che gli aerei passeggeri stiano ancora volando sopra le aree di conflitto. “Non possiamo riaverei nostri cari”, ha detto all’emittente, “ma credo che abbiamo il dovere morale di combattere per noi stessi e per la sicurezza di chiunque entri in un aereo”.

Schansman e altri parenti delle vittime hanno detto a RTL che stanno pensando di aderire ad una causa simile mossa in Germania da altre famiglie di passeggeri dell’MH17. L’avvocato Elmar Giemulla ha presentato un caso contro l’Ucraina presso la Corte europea dei diritti umani per conto di quattro parenti tedeschi delle vittime di MH17. Egli chiede che l’Ucraina paghi 300 milioni di euro di indennizzo.

“L’Ucraina dovrebbe pagare un milione di euro per vittima”, ha detto Giemulla all’emittente. “Non riuscendo a chiudere lo spazio aereo, l’Ucraina ha guadagnato circa 300 milioni di euro per l’utilizzo di quello spazio”.

Il volo MH17 è stato colpito da un sistema missilistico BUK sull’Ucraina orientale il 17 luglio 2014. Tutte le 298 persone a bordo sono state uccise. Il team di investigazioni congiunto ha concluso che il missile è stato lanciato da un campo controllato da separatisti filo-russi; la conclusione sarebbe stata tratta analizzando il l’area da cui è partito il missile. Secondo gli inquirenti, le attrezzature militari sarebbero state trasportate dalla Russia al campo e vicerversa.

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