In un anno in cui la compagnia delle ferrovie olandese Ns afferma di aver avuto un calo di passeggeri, l’operatore ha registrato una perdita di 304 milioni di euro: questa situazione è dovuta in parte al fatto che ci sono meno viaggiatori rispetto a prima della pandemia. NS è stata anche a corto di personale, dice NU.
In particolare nel mese di settembre sono stati registrati i più gravi problemi: NS ha quindi dovuto cancellare treni perché non c’erano abbastanza dipendenti. In autunno, l’orario è stato ridotto, con il risultato di un minor numero di treni in circolazione su una serie di tratte.
NS deve ancora fare i conti con il 20% in meno di passeggeri rispetto a prima del Covid: ciò è dovuto principalmente al lavoro da casa: i treni sono meno affollati soprattutto il lunedì, il mercoledì e il venerdì.
Fortunatamente per NS, ci sono state alcune circostanze fortuite che hanno attutito l’impatto: la società ha ricevuto un sussidio di 274 milioni di euro dal governo per aver gestito i treni in tempo di Covid nonostante il numero di passeggeri al minimo.
Tuttavia, NS nutre ancora dubbi sul futuro: calo di personale e di introiti potrebbero mettere seriamente a rischio il futuro dell’azienda.
“I prossimi anni rimarranno finanziariamente impegnativi per NS”, afferma Koolmees. “Ciò è dovuto all’elevata inflazione, al numero di passeggeri strutturalmente inferiore e all’incertezza sui prezzi dell’energia”.
Cala, inoltre la puntualità: rispetto al 2021, lo scorso anno meno treni sono stati puntuali; il 91,6% in orario, rispetto al 94,4 percento dell’anno precedente.