di Cecilia Terenzoni
Il 24 Maggio, mentre le strade di Amsterdam erano affollate da più di 120.000 tifosi per la finale di Europa League, in un angolo più tranquillo del centro, presso l’EYE film museum, si svolgeva l’opening della nuova mostra temporanea sul maestro del cinema Martin Scorsese.
Questa prima retrospettiva dedicata al regista è stata principalmente allestita grazie al suo archivio privato di New York e alle collezioni di Robert De Niro e Paul Schrader. Scorsese è da sempre un appassionato e studioso della storia del cinema e insieme alla sua attività di regista, sostiene con convinzione la conservazione del patrimonio cinematografico internazionale.
La ricca installazione su Scorsese include i suoi primi film sperimentali, i documentari e i film musicali, oltre ai thriller psicologici che lo hanno reso famoso quali: Mean Streets (1973), Taxi Driver (1976) e Raging Bull (1980).
Nato a Flushing (Long Island), da una famiglia di operai di origine siciliana, i suoi nonni arrivarono negli Usa nel 1910. Martin è stato educato secondo i principi della morale cattolica: chierichetto della Old St. Patrick’s Cathedral, il regista è cresciuto nella Little Italy di New York, trascorrendo il suo tempo libero o scorrazzando con gli amici per il quartiere, oppure dentro i cinema, dove si recava due volte a settimana con il padre.
I suoi personaggi si confrontano ripetutamente con la paura e il tradimento e raramente sono in grado di determinare il corso della loro vita. La violenza svolge è un nodo centrale nelle sue pellicole, la maggior parte delle quali ambientate a New York.
Quello di Scorsese è un cinema sulle ossessioni, sui sensi di colpa, sulla perdita dell’innocenza e sulla seduzione del potere.
La mostra mette in luce le fonti di ispirazione di Scorsese e il suo modo specifico di lavorare, rivelando come il suo approccio artistico alla narrazione abbia influenzato il cinema americano moderno. La mostra presenta una serie di frammenti di pellicole chiave su grandi schermi inseriti nella galleria. Sono presenti documenti, foto, articoli di stampa, scenari originali, storyboards, disegni e un modello di New York.
Godard, Powell, Pressburger, Visconti, Rossellini, Ford, Sirk sono i nomi che lo hanno influenzato maggiormente nella sua ricerca espressiva, attraverso la possibilità di narrare le storie di uomini “underground”, interpretati da attori in continuo equilibrio fra pazzia, ossessioni, eroismi e disperazione.