ELEZIONI 2017

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Mark Rutte al quotidiano AD: “Chi considera razzista l’olandese medio, farebbe bene ad andarsene”

“Chi non ama i Paesi Bassi , ha detto il primo ministro Mark Rutte in una intervista al quotidiano AD, farebbe bene ad andarsene’. Il messaggio è contenuto in un appello elettorale, pubblicato da diversi quotidiani nazionali.

‘Se vivete  in un paese nel quale vi trovate a disagio per il modo di vivere, avete un’opzione: potete andarvene, non c’è ragione rimaniate’, ha detto il premier al giornale. Nell’intervista rilasciata ad AD in contemporanea con la pubblicazione dell’appello, Rutte parla da candidato premier (per un terzo mandato): secondo lui, l’arrivo dei richiedenti asilo starebbe mettendo i valori dell’Olanda a rischio: molti olandesi, dice il premier, avrebbero la percezione che il paese stia sfuggendo loro di mano.

‘Perché è il nostro paese è così ricco e tuttavia in molti  si comportano così male?’. Rutte elenca una serie di comportamenti che, a detta sua, sarebbero il segnale di un degrado sociale e morale che rischierebbe di mettere a repentaglio il futuro della nazione: dalla commissione diritti umani che ha ritenuto lecito, per un uomo musulmano, non stringere la mano alle donne fino all'”esibizione” di comportamenti devianti, sarebbe in corso secondo il premier, un’escalation senza fine di “atteggiamenti antisociali” ormai elevati a modello di comportamento.

Il bersaglio di Rutte non sono solo i nuovi arrivati ma anche gli stranieri che da tempo risiedono nei Paesi Bassi. E probabilmente anche seconde e terze generazioni: ‘Ci sentiamo a disagio quando la gente abusa delle nostre libertà e cerca di rovinare tutto, quando poi, proprio queste persone, sono venute nel nostro paese  per la libertà’, dice ancora il primo ministro. ‘Le persone che non vogliono integrarsi … che attaccano le persone omosessuali, che fischiano alle donne in mini gonna o chiamano l’olandese ordinario razzista’, secondo Rutte, per queste persone non c’è posto nei Paesi Bassi.

Il partito di Mark Rutte, il VVD -la destra liberale- è tradizionalmente restio a discutere questioni sociali che non hanno impatto economico. Il primo ministro, tuttavia, sta cercando da tempo di recuperare il vantaggio del PVV di Geert Wilders, sfidandolo (a destra) sul terreno dei richiedenti asilo e del nazionalismo.

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