Porti più sicuri per i richiedenti asilo e gli altri migranti salvati dal Mar Mediterraneo sono indispensabili, dice l’associazione degli armatori olandesi KVNR al giornale Trouw.
Secondo KVNR, i capitani sono tenuti dalle leggi del mare a salvare le persone in difficoltà. Ciò significa che le navi commerciali devono salvare i migranti che trovano sul Mediterraneo su imbarcazioni alla deriva. Ma una volta che i migranti sono a bordo, è molto difficile trovare un luogo dove farli scendere, hanno detto gli armatori. I paesi europei si rifiutano di prenderli e non possono essere riportati in Libia perché non è un paese sicuro.
Le navi commerciali non sono sempre attrezzate per mantenere i passeggeri a bordo per lunghi periodi di tempo, dice ancora KNVR e spesso la situazione a bordo sfugge di mano: i migranti sono esausti dopo un lungo viaggio e il trattamento subito in Libia e le scarse risorse delle imbarcazioni mercantili non consentono permanenze troppo prolungate, pena mettere a rischio l’incolumità delle crew e dei richiedenti asilo stessi.
Il KVNR ha quindi rivolto un appello urgente ai governi europei affinché organizzino porti sicuri nei quali i migranti vengano accolti.
Lo scorso anno le navi mercantili hanno dovuto svolgere più spesso missioni di soccorso nel Mar Mediterraneo, secondo l’UNHCR. Tra giugno e novembre dello scorso anno, il 13% dei richiedenti asilo che ha tentato la traversata del Mediterraneo è stato salvato da una nave commerciale, rispetto al 3% nello stesso periodo del 2017. L’aumento probabilmente ha a che fare con il fatto che le navi di soccorso delle organizzazioni umanitarie entrano in azione meno spesso per timore di sanzioni da parte degli stati.