Con la fine delle restrizioni Covid, aumenta la carenza di staff in molti settori. E ciò ha conseguenze spiacevoli: a Schiphol vengono lasciate le valigie a terra, circolano meno treni e i ristoranti sono costretti ad assumere cuochi dalla Spagna. Ma le carenze portano anche a salari più alti in molti settori, secondo i contratti collettivi di lavoro conclusi di recente e un’analisi dei numero di posti vacanti effettuata da ABN Amro.
L’economista del gruppo bancario sta conducendo una ricerca sui cosiddetti sviluppi salariali accessori, dice NOS e secondo lui, gli aumenti sono tutti al di fuori dei contratti collettivi di lavoro. “Negli ultimi anni, gli andamenti salariali accessori di questo tipo sono sempre stati in media negativi”, afferma Rietman. La causa: gli anziani con salari alti e contratti a tempo indeterminato vanno in pensione, mentre i giovani con contratti flessibili e salari più bassi entrano nel mercato del lavoro. “Ma ora l’andamento dei salari è positivo per la prima volta in sette anni”, dice a NOS Rietman.
In particolare nel settore dell’horeca, i datori di lavoro sono più spesso disposti a pagare salari piu’ generosi. Tuttavia, il sindacato ridimensiona: “Ma purtroppo è ancora poco”, afferma il direttore di FNV Horeca Edwin Vlek. Inoltre, molti lavoratori dell’horeca non hanno un contratto a tempo indeterminato e continuano a lavorare sodo per pochi soldi, afferma il sindacato. “Nonostante i modesti aumenti questa è l’unica soluzione.
Secondo un portavoce dell’AWVN, l’associazione degli imprenditori, le carenze rafforzano la posizione contrattuale dei dipendenti. Eppure gli aumenti salariali nei contratti collettivi di lavoro in corso di conclusione, ricordava FNV, sono ancora inferiori rispetto a prima della crisi, dice NOS.