Una condanna a 18 mesi di carcere e rimozione, con disonore, dal servizio: tanto è costato a due agenti di polizia di Schiedam, alle porte di Rotterdam, il tentativo d’insabbiare le indagini a loro carico, seguite a una disastrosa operazione che avevano condotto nel 2013.
Durante un pattugliamento in automobile i due agenti, di 48 e 50 anni, avrebbero notato un’auto sospetta; secondo il rapporto di allora, dopo essersi accostati al veicolo, la reazione del conducente avrebbe suggerito loro di essere in pericolo, giustificando quindi l’utilizzo di un’arma da fuoco.
Vennero sparati 5 colpi dai poliziotti e due di questi colpirono una terza auto. I due sospetti vennero arrestati e processati . Ma la versione non convinse il commissariato e in seguito alle indicazioni di un testimone, che smentiva la ricostruzione degli agenti, un’indagine interna ha ribaltato i profili della vicenda.
I due agenti sono così finiti a processo per tentato omicidio e falso. Nella giornata di ieri è arrivata la sentenza: il giudice ha condannato i due a 18 mesi di carcere e la polizia di Schiedam ha immediatamente cessato il rapporto di lavoro, con l’aggiunta del disonore.
Le ragioni del gesto da parte degli agenti non sarebbero al momento chiare; secondo l’AD è probabile che un errore di valutazione e il successivo tentativo di scaricare le responsabilità siano alla base della vicenda.