La crisi del Mediterraneo è stata al centro del dibattito inaugurale del semestre di presidenza olandese dell’UE. Il premier Mark Rutte ha guidato questa mattina la compagine governativa nell’incontro con la Commissione Europea presso lo Scheepvaart di Amsterdam, quartier generale per i sei mesi dei Paesi Bassi alla guida UE. Approccio “Efficiente, pragmatico e focalizzato sui risultati”, cosi ha definito Rutte l’indirizzo che darà alla presidenza elencanco la questione dei rifugiati, la minaccia terroristica e la creazione di posti di lavoro come priorità in agenda. “Ridurre il numero di richiedenti asilo”, questo il proposito del premier che invoca il supporto di tutti i 28 Stati membri, aggiungendo che nessun paese da solo puo’ risolvere la questione e che ognuno deve fare la sua parte, garantendo accoglienza e soprattutto rispettando le quote nazionali di ripartizione dei profughi. Sul piano economico, Rutte punta a rinforzare il mercato unico, incrementando l’accessibilità e la competitività dei servizi europei sul mercato mondiale. D’accordo sui propositi il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ed il vice olandese Frans Timmerman; quest’ultimo in veste di ‘ospite’ europeo nella capitale ha auspicato che l’Europa sia la soluzione e non la causa della crisi dei rifugiati. Nel fine settimana, Timmermans volerà in Turchia per proseguire le trattative con Ankara, a proposito dell’offerta europea sulla questione dei richiedenti asilo: 3 miliardi di euro da Brussels più la riapertura dei negoziati per l’ingresso della Turchia nell’UE. La giornata degli euro commissari in Olanda, è proseguita nel pomeriggio a Den Haag, presso la Tweede Kamer per un incontro con i rappresentanti dei due rami del parlamento olandese. L’apertura dei lavori del semestre di presidenza è stata segnata da una curiosa polemica tutta interna ai Paesi Bassi: con la scelta di Amsterdam come sede unica per gli incontri dei prossimi sei mesi, le altre province hanno lamentato una “pioggia di denaro” e di posti di lavoro per una città già “fortunata”. Dicono, infatti, dal resto del paese che dagli ultimi due turni di presidenza olandese, nel 1997 e nel 2004, avevano giovato anche città ‘remote’ come Maastricht. Questa volta, invece, dovranno accontentarsi della gloria.