La scorsa settimana non ha ricevuto quasi attenzione da parte dei media, la vicenda della morte di una donna di 52 anni di Utrecht accoltellata a morte da parte di un uomo di 43 anni; probabilmente un delitto passionale, dice NOS. Idem per la storia nazionale delle donne uccise a Zwijndrecht, madre e figlia, dall’ex di quest’ultima.
Femminicidio, termine ampiamente in uso in Italia e in altri paesi, non esiste in Olanda: “la parola non è ancora nel Van Dale”, dice NOS che osserva come l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) utilizzi una definizione ampia che include la morte di una donna per mano di un uomo in casi di delitto d’onore o perché lesbica o perché sex worker e il protettore non vuole lasciarle abbandonare la professione.
Il femminicidio è un problema anche nei Paesi Bassi, anzi un serio problema: negli ultimi anni, dice CBS, sono state 43 le donne uccise nei Paesi Bassi. La stragrande maggioranza dei casi riguarda uomini che non accettano la separazione.
In Spagna e Francia, le persone scendono in piazza per manifestare contro la violenza e gli omicidi di donne mentre nei Paesi Bassi accade di rado. Anzi, in Olanda, con una 43 delitti di femminicidio siamo ad una media alta perche la Spagna, con 57 casi, ha comunque ,2,5 volte gli abitanti dei Paesi Bassi.
“Nei Paesi Bassi, la discussione si sposta rapidamente sulla questione se anche noi dovremmo preoccuparci”, afferma la professoressa esperta in violenza di genere Renée Römkens. “Si dice subito: è esagerato, ci sono tante altre cose, prima di guardare ai fatti. In Olanda c’è la tendenza a non pensare alla violenza dietro la porta di casa: siamo un Paese civile e siamo emancipati. Abbiamo difficoltà a riconoscere che c’è di più, a differenza [di quanto non facciano] della Spagna o della Francia”.
ömkens vuole che il termine femminicidio sia introdotto anche nei Paesi Bassi, per chiarire che le donne corrono un rischio specifico di essere uccise, soprattutto in situazioni relazionali. La società e la polizia non lo riconoscerebbero ancora a sufficienza, dice l’esperta.
Secondo Römkens, firmando la Convenzione sui diritti umani del Consiglio d’Europa, i Paesi Bassi si sono impegnati a prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, dice a NOS. Spesso, infatti, polizia e magistratura non hanno una preparazione specifica e non sono in grado di capire da subito l’entità del problema.