L’atto di issare la bandiera israeliana presso gli edifici governativi olandesi sta suscitando reazioni contrastanti. Per alcuni, la bandiera rappresenta un segno di solidarietà contro gli attacchi di Hamas, mentre per altri, aumenta ulteriormente la polarizzazione già forte nei Paesi Bassi riguardo al conflitto tra Israele e le aree palestinesi.
Questa mattina, presso il ministero degli Affari Generali all’Aia, è stata issata la prima bandiera israeliana: il Servizio per l’Informazione del Governo (RVD) ha dichiarato il weekend scorso che questo gesto dovrebbe essere considerato “un segno di sostegno a Israele in questi tempi difficili”.
Anche ad Amsterdam è stata issata la bandiera israeliana. A l’Aia, oltre alla bandiera all’Aia, la bandiera comunale è stata messa a mezz’asta. Anche Utrecht ha fatto lo stesso. Rotterdam non ha issato alcuna bandiera. All’interno dei consigli comunali di queste città c’è disaccordo sulle scelte fatte.
Il politologo Mounir Samuel, inrtervistato da NOS, ritiene che issare la bandiera israeliana sia stata una occasione mancata. Ha detto: “Ora non rappresenta il parere di tutti”. Ha affermato che sarebbe stato meglio optare per una soluzione diplomatica, promuovendo la sicurezza e la giustizia a livello nazionale e internazionale invece di etichettare vittime e colpevoli. Questa scelta, secondo lui, sarebbe in linea con l’approccio del governo a favore di una soluzione a due stati. Samuel ha affermato che sarebbe stato molto meglio “issare a mezz’asta sia la bandiera israeliana che quella palestinese, perché in questo modo si riconoscono tutte le vittime. Si riconoscono anche i palestinesi e tutti coloro che sono solidali in Olanda”.