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L’echo: salvare Brussels Airlines per salvare Zavantem

Intorno al salvataggio di Brussels Airlines c’è un dibattito molto accesso in Belgio: i nodi del salvataggio riguardo soprattutto i problemi della compagnia in materia di inquinamento e scarsa preparazione in argomenti strategici come la lotta contro i cambiamenti climatici.

Il gruppo di gestione dei rischi economici (ERMG) istituito dal governo federale ha deciso: Brussels Airlines deve essere salvata, e lo faremo noi. Secondo il gruppo, Brussels Airlines è una compagnia importante che coinvolge tantissime persone, e con diversi ruoli. Basti solo pensare ai controllori del traffico aereo di Skeyes, Swissport o LSG Sky Chiefs. I vantaggi indiretti che Brussels Airlines apporta all’economia belga sono, insomma, innumerevoli.

L’Echo ha riportato come “Brussels Airlines offra il 40,2% dei posti offerti nel 2018 per l’aeroporto, Ryanair 8%, Tui 7% e tutti gli altri sono inferiori al 5%”, spiega Frédéric Dobruszkes, specialista in geografia dei trasporti presso l’ULB.”Non c’è davvero un piano B sul tavolo, è soprattutto un modo per ottenere garanzie nella negoziazione.”

L’aeroporto di Zaventem, insomma, secondo l’Echo avrebbe legato i suoi destini alla più grande compagnia aerea belga: in ballo ci sarebbero 24.000 posti di lavoro diretti e 40.000 posti di lavoro creati dall’indotto, nonché un valore aggiunto di 3,2 miliardi di euro per l’aeroporto.

“Non è con i passeggeri belgi che riempiamo gli aerei per Nairobi. Questo surplus individua altri viaggiatori a Bruxelles. Se in futuro i passeggeri cambieranno aeroporto, ed andranno a Francoforte, Parigi o Londra, ciò significa meno posti di lavoro diretti e indiretti “, avrebbero detto a l’Echo i dirigenti dello scalo principale di Bruxelles.

Tra l’altro, dopo il fallimento di Sabena, Brussels Airlines ha impiegato 10 anni a ricostruire una struttura da compagnia di bandiera. Se fallisse in questo proposito, andrebbe tutto a vantaggio di compagnie di altri paesi, quali ad esempio Air France. Il sostegno di Lufthansa ai belgi, ha consentito di rompere il fronte Amsterdam-Parigi della cordata AirFrance-KLM.

Per molti, la domanda non è davvero se sia essenziale avere una compagnia aerea nazionale, ma soprattutto sapere se questi 290 milioni di euro di aiuti saranno davvero utilizzati al meglio “offrendoli” a Lufthansa (di cui fa parte Brussels Airlines), si chiede l’Echo.

In generale, il governo vuole soprattutto un piano aziendale credibile e garanzie per il Belgio e l’attività di Zaventem: la preoccupazione è quella di vedere che i 290 milioni di euro del governo (essenzialmente un prestito ponte) siano utilizzati per finanziare un piano sociale. Gli aiuti di stato per finanziare un piano sociale sono molto mal visti.

 

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