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Le Sardine del Belgio parlano 4 lingue: “movimento aperto a tutti, la nostra rivendicazione va oltre l’Italia”

di Agnese Soverini

 

Le Sardine, il fenomeno nato in Italia che nel giro di un mese ha conquistato le principali piazze europee arrivando perfino in America, si è costruito un ampio seguito anche in Belgio. Quello delle Sardine del Belgio è stato, in realtà, uno dei primi gruppi che si è formato fuori dall’Italia. Una coincidenza importante ha giocato un ruolo fondamentale: lo scorso 2 dicembre si è tenuto ad Anversa un summit delle destre europee proprio con la partecipazione di Matto Salvini. Dopo la piazza di Bologna del 14 novembre e poi subito a seguire quella di Modena, anche in Belgio è stata aperta una pagina facebook dedicata alle Sardine: in pochi giorni ha superato la soglia dei 1.000 iscritti e oggi è arrivato a 3.600. Il numero elevato di italiani residenti in Belgio ha certamente aiutato, ma il movimento ha riscosso successo anche tra persone di altre nazionalità.

“Si tratta di un movimento spontaneo, nato esattamente come quello di Bologna, con le stesse idee e la stessa energia creativa”dice Manuele Poli, uno degli organizzatori della pagina. L’obiettivo è quello di trasportare in Belgio i stessi sentimenti che hanno animato le piazze in Italia, riproponendoli però in chiave internazionale e europea. “Ovviamente stando in Belgio”, continua Manuele, “vogliamo coinvolgere anche residenti di altre nazionalità, proprio per questo nella nostra pagina facebook traduciamo le notizie in quattro lingue”.

Entusiasmo e inclusione sono parole chiave delle Sardine. “Questo entusiasmo lo stiamo cercando di riflettere sia tra i nostri connazionali, ma anche ad altri” – ci dice Manuele – “perché i principi che vogliamo portare in piazza non hanno barriere. La solidarietà, l’accoglienza, il rispetto, i diritti di inclusione, l’antifascismo, sono principi che hanno una natura universale”. Poi ci specifica il significato della parola ‘sardina’, come se fosse l’acromino di un pensiero. “Sardina è: Solidarietà, Accoglienza, Rispetto, Diritti, Inclusione, Non violenza, Antifascismo.  Nessuna di queste parole ha un confine specifico e a maggior ragione perché siamo in Belgio, abbiamo il dovere di aprirci a tutti”.

E così è stato il 2 dicembre ad Anversa, dove nonstante l’autorizzazione all’evento da parte dell’amministrazione sia arrivata solo alle 12.00 del giorno stesso, le Sardine erano più di 200, italiani e non. Un evento che ha suscitato anche l’interesse anche nelle testate giornalistiche locali . “Un altro elemento distintivo delle Sardine”, continua Manuele, “è che Facebook non è più un fine, ma un mezzo. I ragazzi di Bologna hanno il grande merito di essere riusciti a riportare la gente in piazza, a guardarsi negli occhi. Tramite una comunicazione semplice e fruibile, ci si stacca dalla piazza virtuale dei social network e si torna nelle piazze reali a parlarsi di persona. Questo è un messaggio universale, ed è certificato dai numeri delle persone scese in piazza”.

Oggi, nel giorno del Sardina Day non poteva mancare la piazza di Bruxelles. Quale sarà il futuro delle Sardine. Manuele ci risponde, dicendo che “le Sardine devono continuare a soffiare sulla fiamma dell’entusiasmo e cavalcare quest’ondata della speranza. La piazza delle Sardine non è stanca, ha speranza, ha gioia e ha colori – questi sono gli elementi che dovranno essere portati avanti”. Ma formare un partito ed entrare in politica non è una delle opzioni. “La politica c’è già e noi abbiamo speranza nella buona politica. Il nostro è un messaggio di proposta e di positività, non di protesta. Lasciamo che sia la politica, con i suoi strumenti, a raccogliere i nostri messaggi e ad adottare delle decisioni”.

L’appuntamento per il Sardina Day con le Sardine del Belgio è previsto per le ore 16.00 in Place de l’Albertine, nel cuore di Bruxelles.

 

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