Lene, also called Manisha, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
I comuni olandesi e tedeschi si stanno unendo per combattere le cattive condizioni di alloggio dei lavoratori migranti. Le misure nazionali non sembra siano sufficienti e per questa ragione, gli enti locali si sono attivati, dice NOS.
Le agenzie fanno arrivare lavoratori dall’Europa orientale nei Paesi Bassi, ma questi, di fatto, vivono in Germania. Lì c’è più spazio ed è più economico vivere. Le ispezioni hanno rilevato che in vari casi i lavoratori migranti vivono in condizioni disumane,
Durante la pandemia molti si sono ammalati e le cattive condizioni di vita sono arrivate all’attenzione dell’opinione pubblica. “Da entrambi i lati del confine ci sono troppe responsabilità frammentate”, afferma Elisabeth Schwenzow del comune tedesco di Kreis Borken a RTV Oost.
Per questo, Kreis Borkern collaborerà con i comuni olandesi di Enschede e Oost Gelre. Le ispezioni devono diventare più efficienti e frequenti. Per ottenere ciò, sono in corso discussioni intensive. Per il progetto è stato stanziato un budget di 270.000 euro, in gran parte finanziato dall’Unione europea.
“Si tratta di conoscersi reciprocamente”, afferma Dinand de Jong di Euregio, che rende possibile la collaborazione. “Sapere come vanno le cose dall’altra parte del confine e imparare.”
“Vogliamo capire come funziona il sistema”, afferma Schwenzow di Kreis Borken. “Vogliamo sapere chi sono i lavoratori e come le agenzie di lavoro temporaneo li hanno reclutati.”
Inizialmente, il progetto avrà una durata di due anni.