“Siamo sulla terrazza di Beth Zekenim, la casa di riposo ebraica di Schoolholm, nella città di Groningen. Qui si trovava tutto ciò di cui la comunità ebraica del tempo aveva bisogno“, ricorda un servizio di RTV Noord. A parlare è Marcel Wichgers, precettore nella locale Sinagoga.
Beth Zekenim sarà aperta al pubblico per la prima volta il prossimo 4 maggio come parte del progetto Open Joodse Huizen van Verzet (Case ebraiche aperte – i luoghi della resistenza). Ma Groningen non sarà l’unico esempio: molte città olandesi hanno sposato l’iniziativa. Infatti le case in cui hanno vissuto gli ebrei prima della seconda guerra mondiale verranno aperte al pubblico in tutta Olanda. A raccontare le storie delle persone che un tempo abitavano quelle case saranno gli attuali proprietari o storici del posto.
Tra queste persone c’è lo stesso Wichgers che riferendosi a Beth Zekenim ha dichiarato: “Questo posto non potrebbe essere più vicino alle vite dei vecchi ebrei di Groningen. Da qui si vede la sinagoga, un tempo usata per le funzioni e le cerimonie festive. Qui vicino si ergeva anche la sinagoga dei giovani, dove si insegnava la legge ebraica. E a Beth Zekenim si tornava per trascorrere la propria vecchiaia”.
Durante il 1940, tra le 25 e le 30 persone vivevano nella casa di riposo degli ebrei a Schoolholm. Nel corso della guerra la casa di riposo divenne un ospedale ebraico e tutti i residenti anziani in buona salute dovettero andarsene. Alla fine, nel 1943, i residenti furono deportati.
Il progetto Open Joodse Huizen van Verzet si svolgerà questo fine settimana. Solo nella città di Groningen saranno disponibili 19 luoghi da visitare, con 21 storie selezionate per essere raccontate agli ospiti. A Winschoten saranno aperte tre posti, compresa la casa del rabbino. Ci saranno case da vedere e storie da raccontare anche nell’Olanda settentrionale. Come ad esempio a Leeuwarden, in cui si trovano diverse case dei combattenti della resistenza. Tra queste verrà aperta l’abitazione della famiglia Van der Weij, proprietari di una tipografia in tempo di guerra usata per stampare e diffondere manifesti illegali con su scritto “Vrij Nederland” e “Trouw”.