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L’artista di origine olandese Theo Schoon in mostra in Nuova Zelanda

CovePic | Author: Leavepuckgackle1998 | Source: Wikipedia | License: CC 4.0

Theo Schoon è un personaggio controverso della cultura neozelandese della seconda metà del XX secolo. Nacque nel 1915 in Indonesia, allora Indie Orientali, da genitori olandesi. Studiò all’Accademia di Belle Arti di Rotterdam per poi tornare a Giava e aprire uno studio.

Nel 1939 si trasferì insieme alla famiglia a Ōtautahi/Christchurch (Nuova Zelanda). Rimase affascinato dalla cultura Maori e la fece sua, come già aveva fatto con quella indonesiana. È infatti noto per le sue esibizioni di danza giavanese, per i disegni su roccia e per l’intaglio della zucca.

La mostra Split Level ViewFinder: Theo Schoon and New Zealand Art alla Te Uru Waitakere Contemporary Gallery di Titirangi (Nuova Zelanda) ripercorre le tappe della sua carriera.

Schoon è un artista complesso, il cui lavoro si intreccia con le questioni del colonialismo e razzismo. Ci sono voluti più di 30 anni per dare un posto alla sua figura nel discorso contemporaneo.

Secondo Lister, uno dei due curatori dell’esposizione, la retrospettiva non cerca di fare di Schoon un eroe, ma mette alla prova il suo rapporto con la nostra storia dell’arte e con la cultura di oggi. Split Level View Finder, in mostra fino al 14 giugno, è un viaggio attraverso la storia dell’arte neozelandese. Il nome di Theo Schoon è quello in evidenza, ma si tratta in realtà di una mostra collettiva.

La domanda che molti critici si pongono, allora come oggi, è: è giusto che un Pākehā (neozelandese di origine europea) usi simboli o contenuti Māori nella sua arte? Il dibattito risale agli anni Ottanta ed è ancora acceso. Dall’altro lato non bisogna dimenticare che Theo fu l’unico artista di origini europee a essere invitato a esporre al Primo Festival delle Arti Māori a Ngāruawāhia nel 1963. Inoltre ebbe grande influenza sugli artisti modernisti Maori negli anni Sessanta.

Le sue “scoperte”, per quanto controverse, sono state decisive al punto da cambiare sia gli individui che la cultura. Theo è stato il cardine attorno al quale altri hanno ruotato per apprezzare più a fondo l’arte neozelandese.

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