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L’accordo con la Tunisia promosso da Italia e Olanda non funziona. E difficilmente funzionerà

Il cosidetto “Tunesiëdeal” tra l’Unione Europea e il governo tunisino, annunciato con ottimismo nel luglio 2023, sembra ora basarsi principalmente su aspettative irrealistiche secondo fonti del portale NOS. L’accordo prevede che l’UE fornisca fondi per sostenere l’economia locale in cambio dell’impegno da parte della Tunisia a fermare il flusso di migranti. Tuttavia, dopo quasi otto settimane, le disposizioni dell’accordo sono ancora vaghe e poco progresso è stato fatto nella loro attuazione.

Il numero di migranti che attraversano la Tunisia per raggiungere l’UE è addirittura aumentato in modo significativo da quando l’accordo è stato annunciato: questo ha portato a una crescente insoddisfazione tra gli Stati membri dell’UE, in particolare l’Italia, e tra le organizzazioni per i diritti umani e i rifugiati. La situazione per i migranti in Tunisia sembra essere peggiorata ulteriormente, con il ritrovamento di numerosi corpi di migranti morti nel deserto poco dopo la firma dell’accordo.

Gli esperti ritengono che l’ottimismo iniziale fosse basato su aspettative irrealistiche e che l’attuazione dell’accordo richiederà molto più tempo del previsto. Mentre i leader europei avevano suggerito che l’accordo avrebbe avuto un impatto rapido, ora sembra che ci vorrà molto più tempo prima che la Tunisia riesca effettivamente a fermare il flusso di migranti.

Il numero di arrivi in Italia dalla Tunisia è tornato ai livelli della crisi migratoria del 2016, portando a crescenti preoccupazioni tra i politici europei. Molti ritengono che l’UE stia lentamente camminando verso una nuova crisi migratoria e che siano necessarie misure immediate per ridurre il flusso di migranti.

Gli esperti suggeriscono che il clima più caldo della primavera potrebbe portare a una diminuzione del numero di partenze dalla Tunisia, ma avverrà solo se le condizioni migliorano effettivamente sul terreno. Al momento, la Tunisia continua ad affrontare gravi difficoltà economiche e sociali, e il presidente Saied sembra non essere interessato a cooperare pienamente con l’UE.

 

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