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“La vita sottosopra”: inizia oggi l’Istanbul Theatre Festival

La 23esima edizione dell’Istanbul Theatre Festival, organizzato dall’Istanbul Foundation for Culture and Arts (IKSV), si svolgerà dal 13 novembre al 1 dicembre.

Il festival presenta un totale di 78 spettacoli di 28 compagnie teatrali e di danza. Il programma prevede anche una serie di eventi nell’ambito dell’apprendimento e della formazione con la partecipazione di ospiti internazionali ed esperti.
Quest’anno, lo slogan del festival è “la vita sottosopra“: domande sul ruolo dell’attore, la recitazione e i modelli artistici propri dell’arte teatrale verranno affrontati dalle varie performances.

Being Faust – Enter Mephisto” è un gioco che utilizza vari stili di intrattenimento virtuale e fisico che può essere utilizzato registrandosi con uno smartphone. Adattato da Benjamin von Blomberg dal “Faust” di Goethe, l’opera simula il funzionamento del desiderio umano nei limiti di un’app.

Profil Perdu“, che debutterà per la prima volta al Festival del Teatro di Istanbul, è uno spettacolo che unisce cinema, teatro e danza. Diretto da Marco Martins, lo spettacolo mette in scena due corpi come archivio di ricordi in cui si intrecciano coscienza e riflessioni inconsce.

Diretto da Anestis Azas e Prodromos Tsinikoris “Clean City” si occupa della questione migratoria delle donne in Grecia e dei problemi che queste si trovano ad affrontare. L’opera è ispirata alla vita delle cleaners di Atene.

Nel festival saranno presenti anche “Ionesco Suite”, un adattamento delle opere di Eugene Ionesco attraverso la mente creativa di Emmanuel Demarcy-Mota e “Taking Stock“, diretto da Delphine Ciavaldini che documenta come gli eventi sociali influenzano le società.

La collaborazione tra l’Istanbul Theater Festival, la belga Platform 0090 e il Ministero della Cultura fiammingo ha promosso tre opere in programmazione:

Nel suo monologo “Voicing Pieces“, l’emergente artista turca, di base in Belgio, Begüm Erciyas inviterà il pubblico sul palco: ognuno potrà vivere un’esperienza di dissociazione e di scoperta di sé unica. In una cabina insonorizzata sarà guidato da una registrazione audio a diventare spettatore della propria voce, un altro in se stesso. ll semplice atto di leggere mentre ci si sente parlare si trasforma così in un’esperienza teatrale e coreografica.

Ultima Vez, una delle principali compagnie di ballo al mondo, sarà ospite del festival con lo spettacolo “TrapTown“.

La ballerina e coreografa belga Lisbeth Gruwez si esibisce nella performance “It’s Going to Get Worse and Worse and Worse and Worse and Worse and Worse, My Friend” per sfidare la nostra nozione di discorso.

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