Il ministro turco della famiglia, Fatma Betul Sayan Kaya ha citato in giudizio l’Olanda per la sua espulsione dal paese il 12 marzo scorso. L’annuncio è del suo avvocato Ejder Kose, come riportano AD e NOS. Secondo Kaya, il governo olandese non è riuscito a spiegare quali fossero i motivi per averla dichiarata “persona non grata”.
“Venerdì ho presentato l’esposto alla corte per conto del Ministro Kaya”, ha detto l’avvocato olandese-turco ad AD. “Non è legalmente ancora chiaro su cosa si basi l’espulsione dal paese della mia assistita”, ha sostenuto il legale.
Kaya è arrivata a Rotterdam Sabato 11 marzo, con l’intenzione di tenere un discorso a sostegno del referendum turco di domenica prossima che darebbe al presidente Recep Tayyip Erdogan più potere. L’Olanda ha reso chiaro che non avrebbe accettato la presenza di ministri turchi per la campagna elettorale; in un convulso sabato pomeriggio, il governo olandese ha negato il diritto di atterraggio al ministro degli Esteri Melvlüt Cavusoglu e in seguito ha respinto l’arrivo del ministro della famiglia che in auto ha cercato di raggiungere il consolato turco a Rotterdam.
Aboutaleb ha proibito con ordinanda, a Kaya di entrare nel consolato. Dopo ore di negoziati infruttuosi, il ministro di Erdogan ha lasciato l’Olanda volontariamente, il ministro è stato classificato straniero indesiderato e scortato fino al confine con la Germania da parte della polizia.
Dopo il ritorno in Turchia Kaya ha protestato per il trattamento ricevuto nei Paesi Bassi, sostenendo di essere stata privata dei suoi diritti fondamentali. Nella ricaduta diplomatica che ha seguito, Erdogan ha accusato l’Olanda di fascismo e di nazismo sostenendo sia responsabile del genocidio di Srebrenica.