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La tormentata storia del “Pier” di Scheveningen

di Massimiliano Sfregola

Photoreportage: FV

 

Il pontile “Pier” di Scheveningen è una costruzione che non passa inosservata: cammina per diversi metri sul pelo dell’acqua, si dirama poi in 4 isolotti che di storia del litorale haagse ne avrebbero da raccontare.

I fasti degli anni ’60, il declino dei ’70

L’architettura dei voluminosi padiglioni su palafitte non tradisce l’età della struttura: il Pier è stato costruito nel 1959 ed inaugurato nel 1961, per rimpiazzare il primo pier, realizzato nel 1886 e distrutto durante la Seconda guerra mondiale. A settembre del ’61, in appena due mesi, la nuova struttura aveva già festeggiato il milionesimo visitatore. Un trionfo ma i festeggiamenti durarono poco: dopo un decennio, la popolarità della struttura si avviò verso un lento ma inesorabile declino a causa degli alti costi di gestione e del calo di interesse da parte del pubblico. La proprietà del Pier iniziò a rotolare di mano in mano e mentre il numero di visite continuava a calare lungo tutto l’arco degli anni ’70 e ’80, la scarsa manutenzione rendeva non più agibile gran parte della costruzione.

La “maledizione” del Pier

Nel 1991, dopo l’ennesimo proprietario in bancarotta, viene acquistata al prezzo simbolico di un fiorino dal gruppo Van der Valk Hotels: il loro obiettivo sarebbe stato una struttura alberghiera sul pontile ma il comune fu irremovibile a causa del rischio di “inquinamento paesaggistico”. Anche su Van der Valk si abbattè la “maledizione del Pier”: il budget iniziale di 7 milioni di euro per rimettere la costruzione in piedi lievitò in 20 anni fino ad oltre 20milioni. Nel 2013 anche Van der Valk gettò la spugna e dichiarò bancarotta.

 

 

Dal rischio demolizione alla rinascita(?)

Il comune, questa volta, non riusci a trovare acquirenti e il cattivo stato generale cominciò a far circolare la parola “demolizione”: era scritta nel programma elettorale del VVD per le amministrative del 2014 ma alla fine dello scorso anno, con un’operazione costata 3 milioni di euro, una nuova cordata di imprenditori ha acquistato il pontile di Scheveningen puntando ad aprire gli spazi accessibili a negozi e fast food, investendo in un bugee jumping e sperando nel potenziale catalizzatore di cultura ed intrattenimento. La tormentata storia del secondo Pier di Den Haag ha scritto un nuovo capitolo il 18 luglio scorso con la parziale riapertura e l’accessibilità ad 800 visitatori. 

 

 

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