Flanders Today ci raccontano degli archivi AMVB, e il loro annesso museo, e di come la comunità fiamminga si sia affermata nella capitale del Belgio. Oggi, i fiamminghi di Bruxelles sono un gruppo solido con una larga rete di organizzazioni. In passato, però, non era così. La comunità fiamminga ha preso piede nella città intorno al 1970: in quegli stessi anni venivano istituiti anche gli Archivi e il Museo di vita fiamminga a Bruxelles (AMVB). Tali archivi offrono un’idea dello spaccato di vita del tempo.
Il centro si trova nel quartiere fiammingo di Bruxelles ed è il punto di riferimento per i parlanti olandesi nella capitale. Lo è collezionando importanti documenti e oggetti datati fino al XIX secolo. Il completo inventario del centro è accessibile ai ricercatori, ma lo si può visionare anche online o attraverso le diverse mostre temporanee.
I difensori dei brussellesi di lingua olandese
L’archivio è stato costruito nel 1977 dalla Karel Buls Foundation. Buls, ex sindaco di Bruxelles, era uno dei maggiori difensori dei diritti dei parlanti olandesi nello scorso secolo. Il centro contiene svariati oggetti quotidiani appartenuti allo stesso Buls e all’attuale ministro Sven Gatz. Il suo team intervista anche importanti brussellesi di lingua olandese per il suo archivio di storia orale.
The Archives and Museum of Flemish Life in Brussels uses recordings, posters and photos to illustrate decades of cultural, educational and political history in the capitalhttps://t.co/w9OTpbpqDO pic.twitter.com/f68RNqGK4O
— Flanders Today (@flanderstoday) July 28, 2020
Nella seconda metà del 20simo secolo, il politico Sändor Szondi dimostrò che non era necessario nascere, o divenire fiammingo, per far parte della comunità fiamminga di Bruxelles. Nato in Ungheria, Szondi fu affidato ad una famiglia fiamminga, dove crebbe, e si dedicò a migliorare la situazione dei parlanti olandesi nella capitale dopo aver lavorato come dipendente statale. Ha fondato un sindacato di dipendenti pubblici fiamminghi e un asilo per i bambini di madrelingua olandese.
In ultima istanza, Szondi riuscì a mettere la gente insieme in maniera del tutto spontanea e vivace dando vita all’autonomia fiamminga di Bruxelles. ‘La comunità è cresciuta in modo molto organico, con piccole iniziative dal basso che hanno gradualmente sviluppato il loro raggio d’azione’, afferma Veerle Soens, direttore dell’AMVB. ‘Dall’inizio degli anni ’70, la minoranza di lingua olandese qui divenne sempre più unita e rappresentata’. Ciò ha portato alla creazione di un organo che rappresentasse i loro interessi a livello istituzionale, l’attuale Commissione delle Comunità fiamminghe (VGC).
La cultura ha aiutato molto
In particolare, le organizzazioni culturali hanno giocato un ruolo fondamentale all’interno del movimento fiammingo. ‘Esempi importanti sono state le scuole di retorica a Bruxelles, compagnie di arte drammatica di cui alcune continuano ancora le loro attività, come il gruppo teatrale Noordstar‘, afferma Soens. L’AMVB possiede documentazione unica sulla grandiosa sala teatrale Alhambra, tra le più grandi del suo genere a Bruxelles, ma demolita nel 1977.
Fondamentale nella storia della musica in città la sala concerti Ancienne Belgique (AB), acquisita dalla comunità fiamminga alla fine degli anni ’70. L’AB è ancora oggi un’istituzione vitale di riferimento.
‘La nostra collezione AB contiene un numero impressionante di poster e foto di concerti, oltre ai documenti amministrativi’, afferma Soens. Nell’attuale mostra BLIJVEN PLAKKEN, l’AMVB mostra un poster di un concerto del 1988 della rock band americana Red Hot Chili Peppers.
Al momento, AMVB mostra la storia della comunità fiamminga attraverso manifesti iconici. Nella sua esposizione BLIJVEN PLAKKEN: Affiches in het Brusselse straatbeeld (Stare in giro: manifesti di strada a Bruxelles). Particolarmente accattivanti i manifesti del festival musicale Mallemunt del famoso illustratore Ever Meulen o quelli dell’AB, del Royal Flemish Theatre (KVS) e il Kaaitheater. Un altro manifesto interessante promuove lezioni di lingua olandese ai lavoratori stranieri. Un altro più umile, ma non per questo meno rappresentativo: un poster scritto a mano che invita le persone a un evento fiammingo davvero classico: una festa per waffle.
Jari Demeulemeester, il direttore generale dell’AB fino al 2011, lanciò negli anni ’70 un festival musicale di lingua olandese, il Mallemunt. Dopo una pausa di alcuni anni, il festival è ripartito nel 1990 con un nuovo nome di Boterhammen in het Park (Sandwich al parco), e si svolge ancora ogni anno nel Warande Park, salvo quest’anno causa Covid19.
Gli istituti di promozione della lingua olandese
Tra gli istituti di lingua olandese, la Fondazione Lodewijk de Raet, è stata tra le più influenti. ‘Dal 1952, ha offerto tutti i tipi di corsi agli adulti e ha contribuito fortemente alla democratizzazione dell’istruzione‘, spiega Soens. La fondazione ha organizzato corsi in vari settori, dalle lezioni di espressione creativa alle lezioni di coaching su come partecipare al processo decisionale.
Il sistema di istruzione generale in lingua olandese si è evoluto in modo significativo negli ultimi decenni. Negli ultimi cinque anni, il numero di studenti di lingua olandese a Bruxelles è aumentato di oltre il 12%, arrivando a circa 50.000 studenti.
‘Importante per la sua crescita, la crescente popolarità tra le famiglie che non sono di madrelingua olandese’, afferma Soens. La stessa AMVB contribuisce alla diffusione dell’olandese nella capitale organizzando attività e stage per persone non madrelingue che desiderano perfezionare le proprie competenze in lingua olandese.
Il centro sta attualmente preparando una mostra per mettere in evidenza la storia dell’istruzione in lingua olandese negli ultimi 200 anni.