Le organizzazioni imprenditoriali in Olanda chiedono un cambiamento sulle politiche sull’azoto, dice NOS: secondo il portale infatti le associazioni VNO-NCW e MKB Nederland vorrebbero che lo stallo attuale, dovuto alle restrizioni per ridurre le emissioni venisse superato perché sta danneggiando l’economia, scrive NOS.
Per evitare che i Paesi Bassi vadano incontro ad un altro blocco delle attività di impresa per l’azoto, per altri due anni, le organizzazioni propongono delle misure: secondo loro, non bisogna contrastare le politiche di riduzione dell’azoto ha detto questa mattina alla radio di NOS la presidente Ingrid Thijssen ma smettere di ficalizzarsi solo sull’azoto e imporre un limite soglia legale, che consenta di far ripartire alcuni settori dell’economia al momento fermi.
Tuttavia, alcuni legali esperti di clima dicono che al momento non è possibile parlare di un livello soglia: le emissioni sono talmente tante in Olanda che una riduzione immediata non risulta derogabile. Gli imprenditori cercano da tempo di fare pressioni affinché venga imposto un limite legale: VNO-NCW e MKB Nederland chiedono che i progetti in cui solo piccole quantità di azoto finiscono in natura continuino senza obbligo di autorizzazione. Quella soglia è ora 0,005 mol, l’unità utilizzata per i calcoli. Le organizzazioni dei datori di lavoro vogliono centuplicare, a 0,5 mol.
Secondo gli imprenditori, la Direttiva Europea riguarda la natura non l’azoto: per loro, esistono diversi modi per tutelare l’ambiente aggiustando il tiro con le emissioni di azoto. Inoltre, le associazioni di imprenditori insistono sul fatto che non tutti i paesi europei hanno interpretato la Direttiva nello stesso modo.
Ma il ministero ricorda che la percentuale di emissione di azoto nei Paesi Bassi è notevolmente superiore a quella di altri paesi europei. “I Paesi Bassi sono i leader in Europa per quanto riguarda le emissioni di azoto, quattro volte superiori alla media”, afferma il governo. “Anche gli altri fattori vengono esaminati, ma l’azoto contribuisce così tanto che non si può ignorare”, afferma un portavoce del governo a NOS.