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Asscher (Pvda) riparte dal populismo: “Stop alla libera circolazione UE e lotta all’evasione delle multinazionali”

Lodewijk Asscher, leader del Pvda, chiede un limite alla libera circolazione dei lavoratori nell’Unione europea, uno dei pilastri sui quali si fonda l’UE. In una lettera al quotidiano Volkskrant, il politico laburista dice che l’Europa è diventata un “modello di business per i salari bassi”. Egli invita i suoi colleghi europei a porre fine a questa situazione, mettendo limiti ai lavoratori comunitari.

In una lettera inviata Martedi a tutti i leader democratici nell’UE, Asscher scrive che l’Europa “è diventato un simbolo di ingiustizia sociale per troppe persone”. Secondo lui, il PvdA stesso e i suoi partiti fratelli nella UE sono in parte responsabili della deriva populista in corso. Asscher ritiene che il perseguimento di un’Europa più sociale e rispettabile debba essere al centro del dibattito elettorale.

Il leader Pvda chiede che i lavoratori migranti vengano retribuiti secondo gli standard del paese in cui effettuano la prestazione lavorativa. Il Commissario europeo Marianne Thyssen aveva già presentato una proposta in tal senso, quasi un anno fa ma finora è stata bloccata da 10 paesi dell’Europa orientale.

Il leader laburista olandese è convinto che la proposta debba andare avanti:”Si tratta di una scelta ideologica: l’Europa non deve diventare un continente a basso salario, altrimenti ad essere eroso è il supporto stesso per l’Ue”, ha scritto al quotidiano di Amsterdam. Per Asscher sono due i modi: “Convincendo i paesi dell’Europa orientale che sfruttare la loro gente non conviene per primi a loro”
Ma se non dovesse funzionare, allora mettere i dieci in minoranza e cercare di forzare una soluzione anche senza il loro consenso.

Nella lettera Asscher propone anche un nuovo accordo commerciale tra l’UE e la Gran Bretagna, quando Londra avrà lasciato l’UE. La prima proposte è che gli accordi aziendali, vengano fatti sulla base della lotta all’evasione fiscale da parte delle imprese; poi, bisogna impedire che la Gran Bretagna abbassi drasticamente la sua imposta sul reddito delle società, nel tentativo di strappare le aziende alla UE. “Ancora una volta, dobbiamo evitare una corsa verso il basso”.

Asscher pensa che il modo migliore per farlo, è quello di avere i 27 rimanenti paesi dell’Unione europea d’accordo nell’imporre una tassa sul reddito alle società e alla Gran Bretagna. Secondo il Volkskrant, questa proposta sembra fuori portata perchè richiederebbe l’unanimità e molti Stati membri sono fortemente contrari a cedere la loro sovranità fiscale.

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