Julia Hawkins, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
Per settimane, la polizia ha monitorato le conversazioni in chat degli attivisti di Extinction Rebellion, poco prima del blocco della A12 del 28 gennaio. Trouw, De Groene Amsterdammer e la piattaforma di ricerca Investico hanno visionato i fascicoli criminali degli attivisti,: 8 di loro sono sospettati di istigazione a delinquere, scrive RTL.
Domani l’udienza in tribunale.
Un agente si è infiltrato nella chat del servizio di messaggistica Signal sotto il nome di “Inge” e ha finto di essere un attivista e un altro informatore ha trasmesso i nomi degli organizzatori della protesta, scrive il verbale di rinvio a giudizio.
La polizia ha il facoltà di monitorare le chat private se ritiene sia in gioco il mantenimento dell’ordine pubblico e il Pubblico Ministero può utilizzare queste informazioni. Tuttavia, questa pesante misura gode di ampia discrezionalità e non sempre risulta facile stabilire se l’autorità ha superato o meno dei limiti.
‘Tot nu toe werden deze opsporingsmethoden vooral ingezet bij groepen die van terrorisme worden verdacht’ https://t.co/s0OfDkNuXh
— Wil Eikelboom (@wileikelboom) March 21, 2023
Un esperto di Trouw afferma che questa forma di indagine viene utilizzata principalmente con sospetti terroristi. “È sorprendente che la polizia lo stia ora usando in un movimento legale e pacifico. L’istigazione è un crimine grave che giustifica tali interventi ma la legge non era stata pensata per i manifestanti”, afferma l’avvocata Tamara Buruma a RTL.
Willem Jebbink sostiene di non aver mai visto una cosa simile prima, relativa a gruppi di manifestanti pacifici.