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La mostra ‘Caravaggio-Bernini. Baroque in Rome’ al Rijksmuseum per celebrare il XVII secolo italiano

Dopo il successo di Rembrandt e Velasquez, il Rijskmuseum di Amsterdam rende omaggio al barocco italiano allestendo la mostra Caravaggio-Bernini. Baroque in Rome: in esposizione oltre 70 capolavori dei due artisti italiani e dei loro contemporanei, fino al 13 settembre.

La rivoluzione barocca

L’Olanda ha una venerazione per il proprio XVII secolo, tanto da averlo ribattezzato ‘Secolo d’oro’. L’espansione coloniale e commerciale, basata anche sul commercio degli schiavi, ha posto le basi per la grandezza del Paese. Nel frattempo il resto del mondo non è certo rimasto fermo. Nello stesso periodo in Italia iniziava infatti una delle più grandi rivoluzioni artistiche di tutti i tempi: quella barocca.

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Narciso, Roma, c. 1600 Canvas, 113.3 × 94 cm Rome, Gallerie Nazionali d’Arte Antica, Palazzo Barberini Inv. no. 1569; gift of Vasilij Bogdanovič Khvoschinskij, 1916 Photo: Gallerie Nazionali d’Arte Antica – Bibliotheca Hertziana, Max Planck Institute for Art History/Enrico Fontolan

Nei primi decenni del XVII, artisti come Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610) e Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) hanno dato via a una vera e propria rivoluzione che ha scosso la ‘città eterna’ dal suo sonno. I due, insieme a molti altri, hanno creato un nuovo linguaggio artistico, in grado di toccare nel profondo gli spettatori, grazie a un perfetto bilanciamento tra dinamismo, drammaticità e voglia di sperimentare. Si parla di rivoluzione, proprio perché pittura, scultura e architettura erano in simbiosi tra loro, influenzandosi e migliorandosi a vicenda. Tutto è partito da Roma, ma ben presto si è espansa e ha cambiato per sempre il mondo occidentale.

Caravaggio Bernini. Baroque in Rome è un tributo non solo all’Italia e alla sua capitale, ma anche alla stessa idea di arte. La tecnica pittorica di Caravaggio, grazie al chiaroscuro, ha permesso di creare opere di un naturalismo sorprendente. Lo stesso vale per Bernini in campo scultoreo, che ha saputo infondere alle sue opere una vitalità e un dinamismo mai raggiunti prima. I due artisti sono i nomi più conosciuti, ma non gli unici.

Caravaggio, Bernini e non solo

Il Barocco inizia a Roma intorno al 1600, quando Caravaggio desta scalpore con potenti dipinti pregni di un naturalismo assolutamente innovativo e intenso. La sua arte radicale ha dato vita a un movimento che ha avuto molti seguaci – i Caravaggisti – tra cui annoveriamo artisti italiani come i Gentileschi, Borgianni, Bartolomeo Manfredi, Guercino, Baglione e Mattia Preti, oltre agli artisti olandesi Ter Brugghen e Honthorst van Van Baburen.

Gian Lorenzo Bernini, Medusa, Rome, 1638–40, Roma, Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori Inv. no. MC 1166 © Pinacoteca Capitolina. Foto: Andrea Jemolo

Pochi anni dopo la morte di Caravaggio, nel 1610, il genio Bernini si è affermato con una serie di sculture imponenti e tecnicamente virtuose che evocano il dramma, la naturale vitalità e il movimento. Nei decenni successivi, l’opera scultorea dello scultore ha dato nuovo impulso all’eredità di Caravaggio, che ha radicalmente modificato il volto di Roma. Le innovazioni di Bernini si fanno sentire ancora oggi in molti terreni artistici, tra cui ritratti realistici, grandi mausolei, fontane scolpite e architetture delle chiese.

L’esposizione, che esamina opere realizzate tra il 1600 e il 1640, è organizzata per termini chiave: “meraviglia”, “vivezza”, “moto”, “scherzo” e “terribilità”. I dipinti e le sculture in prestito provengono da musei e collezioni private di tutto il mondo.

Nella mostra in cui si rende omaggio il barocco italiano spiccano l’affascinante Narciso di Caravaggio, il suo Ragazzo morso da un ramarro e l’Incoronazione di spine. Di Bernini i visitatori possono invece ammirare il Bacco, un’opera giovanile raramente esposta, il suo struggente San Sebastiano, il busto di Medusa, oltre ai suggestivi ritratti marmorei di Thomas Baker e del cardinale Richelieu, e un Autoritratto.

Artemisia Gentileschi, Maria Maddalena in estasi, Roma o Venezia, c. 1620/25 o c. 1630/35 Canvas, 81 × 105 cm Private European collection Photo: Saint Louis Art Museum

Gli altri lavori sono di Ludovico e Annibale Carraci, Guido Reni, Giovanni Baglione, Orazio e Artemisia Gentileschi, Nicolas Poussin, Simon Vouet e l’eccentrico Tanzio da Varallo. Le sculture sono opera di Alessandro Algardi (suo il Sonno in marmo nero), il danzante Fauno Rondinini dello scultore fiammingo-romano François du Quesnoy e, per la prima volta in esposizione, il cavallo al trotto in bronzo di Francesco Mochi.

L’allestimento della mostra omaggio al barocco italiano è stato curato da due designer italiani, Simone Farresin e Andrea Trimarchi, che lavorano attualmente allo Studio Formafantasma di Amsterdam. I due professionisti hanno scelto di esaltare lo stile barocco servendosi di tessuti Kvadrat e colori caldi, ricreando un ambiente tipico del XVII secolo.

 

CoverPic: Architas Source: Wikipedia Licence: CC

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