La comunità “Ru Parè” ha organizzato un festival cinematografico curdo ad Amsterdam. Lo scorso weekend, infatti, sono stati proiettati circa 17 film, con l’intento di celebrare una parte della cultura curda poco conosciuta al pubblico.
Tre giornate ricche di proiezioni, musica e cibo, che hanno siglato il successo della prima edizione “Kurdish Movie Days Amsterdam”.
“La lingua curda, l’identità e le espressioni culturali sono state represse per decenni da vari regimi in Turchia, Iran, Iraq e Siria”, ha affermato Ru Paré tramite un post su Facebook. “Molti artisti e cineasti curdi hanno vissuto in esilio e in carcere, ma questo non è bastato a paralizzare la loro creatività”, ha aggiunto l’organizzazione.
Il festival ha contribuito notevolmente ad accrescere la consapevolezza del pubblico, offrendo diversi spunti di riflessione sulla produzione culturale e sul suo significato.
“Attraverso le loro espressioni artistiche, artisti e cineasti curdi dimostrano la loro militanza contro la soppressione della lingua e dell’identità curda”, continua Ru Paré. “Vogliamo condividere il coraggio e la militanza mostrati in questi film con il resto di Amsterdam”.
Ideali di libertà, di orgoglio nazionale e di identità. Sono questi i valori rivendicati nelle tre giornate appena concluse, in cui il cinema diventa il filtro privilegiato attraverso il quale approfondire la conoscenza di un intero popolo.
Il cineasta olandese-curdo Beri Shalmashi, che ha selezionato i film per l’evento, non ricorda un evento simile nel passato: “Questa è la prima volta che vediamo tanti film curdi in un unico programma nei Paesi Bassi”, ha detto al media Kurdistan 24.
Tutte le pellicole sono state apprezzate. In particolare, tra la lista dei film di maggior seguito, si possono annoverare Zer, il cui creatore Kazim Öz è arrivato appositamente da Istanbul per partecipare all’evento. Non vanno poi dimenticati Radio Kobani di Reber Dosky, Resistance is Life of Apo di W. Bezidi e Houses With Small Windows di Bülent Öztürk.
Amsterdam non è stata, però, un teatro privilegiato. Infatti, dal 2000 si possono contare numerosi festival cinematografici curdi organizzati in tutta Europa. Basta pensare a Berlino, Francoforte, Londra, Melbourne e Parigi. Tutte città in cui i festival hanno ridefinito l’immagine comune del popolo curdo.