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Una delle opere più affascinanti di Vincent van Gogh ha a lungo incuriosito storici e critici d’arte. “Kop van een man,” testa di un uomo, datato 1885 rappresenta uno degli ultimi ritratti che Van Gogh aveva iniziato a realizzare nel 1884 come parte di un ambizioso progetto di ritrarre almeno 50 teste di contadini. Ciò che rende questo quadro così intrigante è quello che si trova nascosto dalla parte opposta del dipinto.
Quando si gira il quadro, si scopre un’autoritratto intimo di Vincent van Gogh stesso. In questa immagine, Vincent indossa un camice da artista e ha la pipa stretta tra i denti, commenta il museo in un post su FB dedicato all’opera. “L’artista si è ritratto utilizzando l’olio, ma con un uso parsimonioso della pittura, creando un’immagine che trasuda umiltà e introspezione”.
Una delle caratteristiche più sorprendenti di questo dipinto è che Vincent van Gogh è riuscito a risparmiare utilizzando la stessa tela per due opere d’arte distinte: questa pratica, sebbene economica, ha reso difficile far cadere la scelta su quale ritratto avrebbe dovuto essere esposto.
Da un lato, il dipinto di un contadino anonimo che cattura l’essenza di quelle persone che Van Gogh ammirava e che spesso ritraeva nei suoi lavori. Dall’altro lato, c’è “Auto ritratto con cappello di paglia e pipa,” realizzato nel 1887, che ci mostra l’artista stesso in un momento privato.
Il nome e l’identità dell’uomo sono sconosciuti: Van Gogh dice poco dei suoi modelli. In questo caso, sappiamo solo che li trovò a Nuenen, dove era tornato a vivere temporaneamente con i suoi genitori. E un’altra curiosità: i modelli costavano e per questa ragione, Vincent pensò bene di acquistare uno specchio e utilizzare se stesso come soggetto.