Klaas Knot, presidente della De Nederlandsche Bank (DNB), prevede che i consumatori e le aziende continueranno ad essere colpiti dall’aumento dell’inflazione nei prossimi anni. Secondo Knot, l’inflazione tornerà al livello normale “entro la seconda metà del 2025”. Knot ritiene che la Banca Centrale Europea (BCE) debba aumentare ulteriormente i tassi di interesse per contrastare l’inflazione, dice RTL Z.
Aumentando i tassi di interesse, la BCE cerca di combattere l’inflazione rendendo più costoso l’indebitamento e limitando la disponibilità di denaro per le persone e le aziende. Ciò dovrebbe portare a una diminuzione della domanda di beni e servizi, e di conseguenza dei prezzi. L’obiettivo è che l’inflazione ritorni al livello desiderato del 2%.
Come capo della DNB e membro del consiglio direttivo della BCE, Klaas Knot contribuisce anche alla definizione delle politiche sui tassi di interesse. Knot è considerato un “falco”, ossia un responsabile di una banca centrale che sostiene politiche rigorose e ulteriori aumenti dei tassi di interesse.
Sebbene le misure di aumento dei tassi di interesse abbiano un impatto negativo sui consumatori e sulle aziende, Knot ritiene che il periodo di maggior turbolenza economica a causa di tali aumenti sia ormai passato. Secondo lui, l’aumento dei tassi di interesse ipotecari e di altri tassi di prestito, come quelli per i finanziamenti aziendali, è stato anticipato rispetto all’aumento dei tassi di interesse della BCE.
Knot respinge l’idea di una “graaiflatie”, termine utilizzato da alcuni economisti e analisti per descrivere l’attuale aumento dei prezzi in cui le aziende aumentano i loro profitti oltre ad adeguare i costi di produzione e di lavoro, dice RTL Z. Knot sostiene che questo termine sia polarizzante e afferma che nel 2022 ci sia stata un’inflazione dei profitti superiore alla media, ma che non si possa generalizzare e che occorra comprendere meglio le motivazioni delle aziende.
