di Paolo Rosi
Secondo il sindacato nazionale PORaad, sarebbero necessari fondi strutturali per affrontare una maggiore richiesta di corsi di lingua, anche intensivi, e per gestire l’assistenza dei bambini rifugiati che hanno subito traumi.
Al momento, le scuole primarie ottengono un finanziamento aggiuntivo per ogni studente, ma solo nel corso del primo anno di studi. Una misura insufficiente per il PORaad, che si inserisce in una discussione di più lungo respiro, tra governo e organizzazioni di categoria, iniziata oramai un anno fa: quella sulle difficoltà che le scuole elementari stanno avendo nell’affrontare un maggiore impegno per l’insegnamento ai rifugiati.
La notizia arriva contemporaneamente a una nota del sottosegretario alla Giustizia Klaas Dijkhoff, il quale ha chiarito al parlamento che il governo è contrario a lezioni “formali” di olandese per i richiedenti asilo che non abbiano ancora ottenuto lo status.
Chiara, quindi, la linea del governo, che già la settimana scorsa aveva pubblicato una lettera in inglese per avvertire i migranti sull’austerità delle politiche di accoglienza nei Paesi Bassi. Una linea però che non risponde alle richieste delle scuole elementari e giustificata dal fatto che la “promessa di lezioni” potrebbe creare “aspettative indesiderabili” tra i rifugiati, conclude Dijkhoff. Rimane tuttavia spazio all’accoglienza volontaria (ovvero corsi base e informali, gestiti da personale non pagato) a patto che questa non pesi ulteriormente sulle casse dell’Agenzia Nazionale dei Rifugiati (COA). Con buona pace sia dei richiedenti asilo, sia del PO-Raad.