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Nessun problema tecnico né errore umano alla base dell’incidente mortale che ha coinvolto un veicolo elettrico Stint (il mezzo elettrico attrezzata per il trasporto dei bambini) nel settembre 2018 ad Oss, nel Norrd-Brabant ha annunciato il Pubblico Ministero (OM). Le indagini condotte dell’Istituto Forense Olandese (NFI) non hanno rilevato alcuna causa che indichi il motivo per cui i freni del veicolo si siano apparentemente guastati, provocando la collisione dello Stint con un treno in arrivo. L’incidente, avvenuto su un passaggio a livello, ha causato la morte di quattro bambini fra i 4 e gli 8 anni e ferito gravemente la conduttrice dello Stint e un altro bambino.
Il cablaggio del veicolo, che è rimasto intatto, non ha mostrato alcun segno di danni precedenti ed è emerso che l’unità di controllo motore funzionava normalmente prima dell’incidente. Gli investigatori hanno anche indagato la possibilità che le radiazioni elettromagnetiche possano aver influenzato il meccanismo di controllo della velocità dello Stint, ma non sono riusciti a trovare alcuna prova.
I risultati confermano quanto emerso da una precedente indagine condotta dal Pubblico Ministero nel 2018. L’errore umano è stato nuovamente escluso: la donna alla guida dello Stint avrebbe fatto tutto il possibile per fermare il veicolo ed evitare lo scontro. Per questo motivo, conferma il Pubblico Ministero, non sarà perseguita, così come il centro presso cui lavorava.
Ad oggi, non è stata intrapresa alcuna azione penale nei confronti dei produttori degli Stint in attesa dei risultati di un’indagine in corso per verificare se fossero o meno a conoscenza della “vulnerabilità” del mezzo a livello di design. Una nuova versione del veicolo, rinominato “Buszy” su richiesta dei parenti delle vittime, è stata recentemente presentata ma è ancora in attesa di un’approvazione ufficiale. “È molto importante che i parenti delle vittime sappiano qual è stata la causa dell’incidente ed è davvero deludente che questa sia ancora sconosciuta”, ha dichiarato la Procuratrice Janine Kramer a NOS.