“E ‘iniziata una campagna di odio nauseante su Twitter contro il Telegraaf”, ha detto martedi la scrittrice e giornalista Marianne Zwagerman a NPO Radio 1. Zwagerman ha risposto a #StopXenofoobTelegraaf, l’hashtag è diventato topic trend su Twitter, in seguito ai duri titoli di testa che il quotidiano di Amsterdam ha utilizzato per una serie di articoli contro i rifugiati. Le espressioni più criticate sono state “feccia”, “piaga” e “peste” che gli internauti hanno considerato una vera e propria deumanizzazione nei confronti dei richiedenti asilo, colpiti con durezza da una testata nota per aver portato avanti diverse campagne contro i profughi.
“Gli inserzionisti e giornalisti sono perseguitati e si chiede loro di smettere di lavorare per il Telegraaf”, ha detto Zwagerman. “Questo è un pò troppo”. Ma a puntare il dito contro il giornale populista, il quotidiano più venduto nei Paesi Bassi, non sono solo utenti ‘comuni’ ma anche nomi ben noti come il giornalista Peter R. de Vries, che ha definito la scelta di quei termini come “pericolosa demagogia ‘
Marianne Zwagerman ; Wat drijft Peter R. De Vries? Die vraag houdt me bezig, fascineert me zelfs.https://t.co/CFWhPfpiD8
— Barbara van Brakel (@barbara_brakel) January 10, 2017
“Tutti alzano la voce quando si parla di richiedenti asilo”, ha detto la Zwagerman. Secondo lei, tuttavia, la campagna non è rivolta ai profughi ma a “coloro che abusano del sistema di asilo. La scelta di una parola come ‘parassiti del sistema d’asilo’ secondo Zwagerman sarebbe quindi giustificata. “La gente ha letto solo il titolo e ha iniziato a lamentarsi”, ha proseguito la giornalista ai microfoni di Radio 1.
Een buitengewoon onhandige kop boven artikel dat handelt over ernstig probleem: de nep-asielzoeker. Overigens schrijf je “vot” met een d. https://t.co/N8VdMkcIgR
— Bart Mos (@BartMos) January 7, 2017
Eppure il collega Bart Mos, un giornalista del Telegraaf, non ha esitato a definire i titoli del suo giornlale “estremamente imbarazzanti”. Mos ha tuttavia rilanciato con un Tweet come il problema dei “falsi richiedenti asilo, sia molto serio”.