Gli olandesi di origine non europea si sentono a casa nei Paesi Bassi (83%), ma sentono una maggiore pressione da parte della società “mainstream”, nell’ambito dell’inchiesta di EenVandaag sull’integrazione nei Paesi Bassi.
Tre rispondenti su dieci il (29 percento) afferma di subitre discriminazioni su base settimanale.
L’indagine del programma tv ha coninvolto più di 700 persone. Il gruppo è composto in gran parte da persone con radici surinamesi, antillane, turche e marocchine. Quattro intervistati su dieci (42%) hanno la sensazione di non poter essere loro stessi nei Paesi Bassi.
I partecipanti sono generalmente soddisfatti dei Paesi Bassi come paese in cui vivere (86%); pensano che l’Olanda sia un paese sicuro, ben organizzato, (spesso troppo); sono felici della democrazia e dei buoni servizi sociali. Tuttavia molti partecipanti non si sentono, comunque, del tutto accettati. dicono che sentono comunque di non essere mai pienamente accettati.
Anche la libertà di espressione ha uno svantaggio evidente: molte persone di origine non occidentale hanno visto aumentare la polarizzazione negli ultimi anni. Vedono l’insoddisfazione dei “nativi olandesi” che viene in superficie con l’ascesa di partiti come il PVV e il Forum per la democrazia.
Ma secondo loro, i media contribuiscono anche alla definizione di una visione negativa unilaterale: “Il razzismo strisciante e il modo in cui i media “bianchi” se ne occupano: è come se le vittime fossero coinvolte”.
Tre rispondenti su dieci (29 per cento) dicono di subire discriminazioni su base regolare.