Chi andrà domani a lavorare? Punti interrogativi tra i datori di lavoro dopo le vacanze di Natale: “Non sappiamo ancora chi lavorerà domani”, dice VRT.
La quarantena obbligatoria per tutti coloro che rientrano da una zona rossa rischia di gettare nel caos le aziende con dipendenti stranieri, soprattutto quelle di costruzione. Gli uffici risorse umane non stanno avendo un periodo facile: chi del personale è stato all’estero? E chi, tra questi, potrà recarsi in ufficio?
La regola, sulla carta, è chiara: chi ha trascorso più di 48h in una zona rossa (praticamente ovunque in Europa) deve essere messo in quarantena per almeno 7 giorni, fino a quando non potrà presentare un test PCR negativo il 7 ° giorno dopo il ritorno.
Ma tutti ne hanno, davvero, tenuto conto? Nei cantieri, dice VRT, c’è grande incertezza sulla ripartenza: si stima che nel settore lavorino 50.000 lavoratori stranieri e su chi abbia o non abbia viaggiato all’estero, ci sarebbe grande incertezza.
Secondo l’associazione di categoria, per ovviare al problema, molti cantieri riapriranno tra una settimana: le regole sono entrate in vigore quando già molte persone erano all’estero, quindi l’applicazione rigorosa potrebbe non essere semplicissima.