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In Olanda, muore una donna ogni 8 giorni per femminicidio

Il Vrij Nederland ha dedicato un ampio reportage ad un fenomeno poco discusso nel dibattito pubblico olandese e cioè la questione del femminicidio. L’omicidio di una donna olandese da parte del suo partner o ex partner non è un incidente: a gennaio 2022 erano già tre le donne uccise per mano di uomini.

“Martedì 18 gennaio Shella, 30 anni, parrucchiera di Rotterdam e madre di due figli, è stata accoltellata a morte dal suo ex fidanzato. Il giorno prima, è stata la trentenne hostess di KLM Rachel ad Abbenbroek ad essere stata pugnalata a morte dal suo ex compagno a casa, davanti alla figlia di 7 anni. Il giorno di Capodanno, Mónica Garces Flores è stata uccisa dal suo fidanzato, di 40 anni”, dice Vrij Nederland.

E il tragico caso di cronaca nera che ha riguardato la quattordicenne scomparsa Esmee, stata trovata morta, seduta contro un albero con un cappuccio sulla testa in un parco giochi di Leiden:  arrestato l’insegnante di ginnastica 32enne con cui potrebbe aver avuto una relazione.

L’ultimo giorno del 2021, anche un 81enne residente all’Aia è stato arrestato per l’omicidio della moglie. E potremmo andare avanti all’infinito, dice il giornale: la questione non è in primo piano ma in media, muore una donna ogni otto giorni nei Paesi Bassi a causa di violenze in una relazione.

Secondo CBS, ci sarebbero tra i 40 e i 44 casi di femminicidio ogni anno ma il numero è probabilmente più alto:  l’Istituto di statistica, infatti, registra come vittime di femminicidio solo le donne che erano sposate con l’autore.

Per Vrij Nederland il problema è culturale: per femminicidio si pensa “delitti negli ambienti musulmani o in paesi con una “cultura maschilista”, come Spagna, Italia e Francia. Quindi è un malinteso. I dati dell’agenzia statistica europea Eurostat mostrano che il numero di donne olandesi che muoiono ogni anno per femminicidio è relativamente più alto che in Italia e Spagna – nel 2018 anche più che in Francia, dove una donna viene uccisa ogni tre giorni a causa di violenza maschile”, dice il giornale olandese.

Quindi il femminicidio non è qualcosa di lontano o di sconosciuto ai Paesi Bassi. Inoltre non ha colore, classe sociale o religione e nessun livello di istruzione o reddito: colpisce le donne in tutti i ceti sociali e può accadere a chiunque.  Eppure, non c’è indignazione diffusa e la percezione, spesso, non è così immediata.

Il ministro degli Affari sociali e dell’emancipazione del 2003, De Geus affermava che l’emancipazione era stata “completata e l’Olanda è orgogliosa del suo liberalismo e della sua progressività. Ma ciò riguarda principalmente la nostra visione del sesso e della droga, osserva Römkens. Al Global Gender Gap del World Economic Forum, in cui la disuguaglianza tra uomini e donne viene misurata ogni anno, l’anno scorso i Paesi Bassi si sono piazzati al 31° posto in modo imbarazzante. Ciò è dovuto al gran numero di donne con lavori part-time, che, secondo Römkens, è l’eredità del modello capofamiglia che abbiamo scelto dopo la seconda guerra mondiale, scrive ancora Vrij Nederland.

Secondo la criminologa Renée Römkens e la ricercatrice Darmoni la questione è terminologica: in Olanda si declina tutto al neutrale, senza genere, quindi il femminicidio sparisce dalle statistiche ufficiali. E così nessuno dice: la vittima è donna, il responsabile è un uomo.

Per lei è della massima importanza che professionisti quali polizia, agenti di polizia locale e magistratura siano consapevoli della natura, della portata e della gravità dello stalking e del pericolo del femminicidio, affinché possano riconoscerlo meglio e quindi essere in grado di prevenire tragedie perchè spesso è proprio questo il problema: la polizia NL minimizza e i giudici a volte hanno anche una conoscenza insufficiente del femminicidio, dice Römkens a VN.

Sei anni fa i Paesi Bassi hanno ratificato la Convenzione di Istanbul, che mira a prevenire e combattere la violenza contro le donne, ma da allora nulla è migliorato, secondo GREVIO, il gruppo di esperti che controlla il rispetto della Convenzione: la conclusione è stata che la politica olandese non tiene sufficientemente conto delle differenze di potere esistenti tra donne e uomini. Inoltre, nei piani del nuovo gabinetto non una parola sulla gestione nazionale, non un centesimo in più nel budget per combattere la violenza sulle donne.  

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