Helene Kröller-Müller (11 febbraio 1869 – 14 dicembre 1939) è stata una collezionista tedesca d’arte. Fu una delle prime donne europee a mettere insieme una grande collezione d’arte. Le si attribuisce il merito di essere stata una delle prime collezioniste a riconoscere il genio di Vincent van Gogh.
Helene Müller ha donato la sua intera collezione al popolo olandese, insieme a suo marito, Anton Kröller. Oggi è custodita nel museo e nel giardino di sculture Kröller-Müller che si trova nel parco nazionale Hoge Veluwe, il più grande parco nazionale dei Paesi Bassi
Ma in pochi sanno che Helene Kröller-Müller collezionava anche opere d’arte più antiche, oltre all’arte del suo tempo. Diceva che lo faceva per invecchiare bene.
La collezione antica di Helene Kröller-Müller
Oggi tre secoli di disegni della collezione Kröller-Müller, circa cento opere di artisti dell’Olanda settentrionale e meridionale e dell’Italia, sono stati selezionati dalla collezione del museo. Se le opere di Helene Kröller-Müller sono più di 11.500, il Kröller-Müller Museum possiede circa un migliaio di disegni precedenti al 1850.
I disegni sono estremamente vari, da paesaggi familiari, schizzi per soffitti e camini, a disegni di diario e studi di figure elaborati.
Anche gli artisti sono molto diversi, dai più noti ai meno noti: Hendrick Goltzius, Guercino (Giovanni Francesco Barbieri), Jan van Goyen, Pieter Saenredam, Cornelis Saftleven, Jacob de Wit, Andreas Schelfhout e Christiaan Andriessen. La maggior parte dei disegni viene esposta per la prima volta.
Come molti altri collezionisti del suo tempo, Kröller-Müller completava la sua collezione prevalentemente moderna con opere di vecchi maestri. A causa dei prezzi elevati, non si tratta di un numero cospicuo di opere: ma tra il 1910 e il 1930 la mecenate ha comunque fatto diversi acquisti interessanti.
Disegni rari
Una sorpresa è il quaderno di schizzi dell’unica artista della collezione, Christina Chalon (1749-1808). Si è specializzata nel ritrarre la gente comune e le loro attività quotidiane nel XVIII secolo.
I disegni dettagliati di Josua de Grave (1643-1712) riportano le campagne dello Stadholder Guglielmo III. Mentre i lavori del diario personale e umoristico di Christiaan Andriessen (1775-1846) forniscono uno sguardo sulla vita mondana di Amsterdam del primo Ottocento. Questi disegni sono finora sfuggiti all’attenzione degli autori sul suo lavoro.
Speciale anche un raro disegno del milanese Giovanni Ghisolfi (1623-1683), uno dei suoi tre studi preliminari conosciuti per gli affreschi della cappella di San Benedetto nel monastero della Certosa di Pavia in Lombardia.
I cento disegni dei 55 artisti sono stati ampiamente studiati. Attribuzioni e date sono state riesaminate, ma anche la collocazione delle opere all’interno della produzione di ogni singolo artista. Per la ricerca gli specialisti del museo hanno lavorato insieme a quelli del RKD – Netherlands Institute for Art History e dee Rijksmuseum di Amsterdam.
La mostra è visitabile fino al 20 marzo 2022.
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