In risposta alla pandemia che si è diffusa nei Paesi Bassi, il museo Catharijneconvent in Utrecht offre un assaggio della sua ultima esibizione d’arte sui miracoli e la loro rappresentazione. Come? Attraverso una linea telefonica!
Tre sono le opzioni che vengono proposte, riferisce il Guardian. Prima opzione: è possibile chiamare ed ascoltare la testimonianza di chi un miracolo lo ha vissuto, una sopravvissuta dello tsunami che ha colpito l’Oceano indiano nel 2004. Seconda opzione: richiedere di vivere un miracolo. In questi tempi difficili, questa sembra essere l’occasione migliore e più popolare per farsi coinvolgere da questa iniziativa. Infine, la terza opzione permette agli stessi ascoltatori di registrare la loro personale descrizione di un miracolo, che potrebbe poi venire ascoltata nell’esibizione.
L’esibizione a cui si fa riferimento, All Wonders, doveva aprire le porte al pubblico in questi giorni, ma, a causa del coronavirus, l’apertura è stata posticipata a giugno.
La mostra, incentrata quindi sulla rappresentazione in arte dei miracoli, include un quadro raffigurante La resurrezione di Lazzaro dipinto da Rembrandt, uno dei maggiori esponenti del realismo olandese, e un altro figurante lo stesso personaggio ad opera di Carel Fabritius.
Inoltre, All Wonders doveva includere un dipinto di Wijnand Geraedts dalla storia controversa che rappresenta la Vergine Maria di Welberg, ma il vescovo di Breda non ha permesso il prestito del quadro per la mostra. La ragazza dipinta, Janske Gorissen, aveva ammesso di aver avuto delle visioni di Maria e dell’arcangelo Gabriele, e di aver quindi vissuto un miracolo durante gli anni ’30 dello scorso secolo. Il Vaticano però non ha mai confermato la storia.
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