Il sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb ha affermato di sentirsi seriamente ostacolato dalla legislazione sulla privacy nella lotta contro la criminalità e ha lanciato un appello affinchè tali norme possano essere scavalcate, dice Rijnmond.
Il rapporto annuale del 2022 ha mostrato i risultati ottenuti dalla polizia, dalla giustizia e da altri servizi investigativi: 47.000 chilogrammi di cocaina sequestrati, una quantità equivalente a otto volte il consumo annuale nei Paesi Bassi; 251 trafficanti di droga arrestati, molti dei quali potrebbero essere stati filmati dalle oltre 260 telecamere di sorveglianza installate lo scorso anno nel porto di Rotterdam.
La città ha registrato oltre 90 sparatorie: sono state arrestate 31 persone per tratta di esseri umani, di cui undici condannate. Nel corso dell’anno scorso sono state registrate 49 esplosioni ma quest’anno, il numero supererà di oltre il 100% quello dell’anno precedente.
L’ispezione del lavoro ha emesso quasi 60 multe per un totale di 7 milioni di euro a imprese che sfruttano i loro lavoratori migranti. Nel corso dell’anno scorso sono state smantellate quasi cento piantagioni di cannabis.
Tuttavia, il consiglio comunale ha sottolineato che, nonostante questi risultati generalmente positivi, c’è ancora molto da fare per quanto riguarda il sequestro dei beni dei criminali: sono stati confiscati 7 milioni di euro, dice Rijnmond, una cifra relativamente bassa se si considera che il traffico di droga coinvolge somme molto più elevate. Il valore di mercato dei 47.000 chilogrammi di cocaina sequestrati supera i 3,5 miliardi di euro.
Il presidente del gruppo VVD, Pascal Lansink, ha sottolineato che la difficoltà nel confiscare i beni dei criminali è dovuta all’incapacità di condividere informazioni tra le varie agenzie coinvolte, sottolineando che la privacy non dovrebbe essere utilizzata per proteggere i criminali e ha chiesto al sindaco Aboutaleb quanto i limiti imposti dalla privacy influiscano sulla capacità di agire contro i criminali.
Il sindaco ha condiviso la sua frustrazione per le restrizioni legate alla privacy che ostacolano la condivisione di informazioni tra diverse agenzie e ha invitato il consiglio a sollevare la questione a livello politico. Secondo il primo cittadino le persone vanno protette attraverso la condivisione di informazioni, ma la legislazione attuale limita questa possibilità.
