di Paolo Ruffino
Il salterio di Utrecht è stato inserito nel prestigioso registro Memory of the World dell’UNESCO. Altri beni storici olandesi presenti su questa lista sono i diari di Anna Frank e gli archivi della Compagnia delle Indie Olandesi (VOC).
“Il salterio di Utrecht è fiore all’occhiello dei Paesi Bassi per quanto riguarda i manoscritti medioevali” ha riferito al Telegraaf Marco Mostert, docente di cultura scritta Medievale presso l’Università di Utrecht. “L’importanza e influenza di questo capolavoro è data dalla sua storia, il cui stile è precedente di un secolo a lavori simili compiuti in Francia e Regno Unito” ha aggiunto l’accademico.
Il salterio è inoltre accompagnato da un aura di mistero, in quanto molte sono ancora le domande che gli scienziati si pongono senza trovare risposta. “I disegni non sono colorati. Questo ci permette di pensare che il lavoro non sia mai stato completato interamente” ha riferito a 31mag il team di ricerca. “Inoltre, il tipo di personaggi raffigurati sono quelli tipici risalenti all’epoca latina, cosa poco frequente nei libri dei salmi di quel periodo”.
Le origini del manoscritto sono per tanto incerte e si pensa che possa risalire attorno al nono secolo dopo Cristo. Inoltre, aggiunge Mostert, “non sono chiare le ragioni per le quali è stato realizzato questo manoscritto. E’ possibile che sia stato utilizzato per insegnare ai giovani monaci come realizzare i salmi”.
Dopo aver viaggiato per l’Inghilterra, il libro fu acquistato dall’olandese Willem de Ridder, originario di Utrecht, il quale donò il salterio all’Università nel 1716. Monsert si augura che questa onorificenza possa donare maggiore visibilità a questo capolavoro che dal 21 ottobre è esposto nel museo del Catherijneconvent ad Utrecht.