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Il Reno: sulle tracce del lungo fiume dalle Alpi a Rotterdam

Ben Coates, autore del libro Why the Dutch are Different: A Journey Into the Hidden Heart of the Netherlands ha pubblicato lo scorso settembre il libro che narra le sue avventure lungo il percorso del fiume. Coates confessa che prima di questa esperienza ha sempre pensato al Reno come a un fiume tedesco, un po’ come il Tamigi per i britannici e la Senna per i francesi. In realtà, il Reno ha più nazionalità e nomi: Rhein in tedesco, Rhin in francese, Rijn in nederlandese, Rain in romancio, Rii in svizzero tedesco.

Il suo nome deriva da una radice indoeuropea che significa “scorrere”. Seguendo il fiume, si oltrepassano i confini di Svizzera, Olanda e Germania ma anche Francia, Austria e Liechtenstein; attraversando città come Basilea, Strasburgo, Bonn, Düsseldorf e Rotterdam. Lungo il percorso, 1232,7 km, il fiume cambia forma: da torrente di montagna ad ampio canale costeggiato da prati e cattedrali.

In bicicletta, a piedi, a nuoto e in barca è pieno di luoghi interessanti come bunker nucleari sotterranei o cascate, terme per nudisti o scintillanti grattacieli moderni.

Nel corso della storia, il Reno è stato un importante autostrada e risorsa naturale per i paesi che attraversa. Duemila anni fa, la parte a nord del fiume serviva all’Impero Romano come frontiera liquida per tenere lontani i migranti. Più tardi, il fiume è anche servito come strada per commercianti, generando un enorme ricchezza per tutti: dai Frisoni, gruppo nativo delle zone costiere dei Paesi Bassi e Germania, ai Vichinghi, guerrieri provenienti da Scandinavia, Danimarca e Germania settentrionale; inoltre ha beneficiato anche i mercanti della Lega Anseatica e l’età dell’oro ad Amsterdam.

Più tardi ancora, terribili guerre furono scatenate in parte date dalla rivalità per il carbone e l’acciaio della Renania. La capitale tedesca occidentale di Bonn si trovò in prima linea per la guerra fredda, mentre la città di confine franco-tedesca di Strasburgo diventa una delle sedi dell’Unione Europea.

Tuttavia, il fiume ha giocato un ruolo centrale nel plasmare la cultura europea. Forse la parte più esemplare è quella della Germania occidentale, lungo il “Reno romantico”. Quest’area è conosciuta per le sue bellezze. Partendo da Coblenza, il percorso verso sud è caratterizzato da città fluviali, vigneti e cime boscose.

Le bellezze del Reno sono state apprezzate, nel XIX secolo dai patrioti tedeschi che ricercavano simboli per unificare la nascente patria, la Gola del Reno è diventata una forte fonte di orgoglio.

Così come l’identità nazionale britannica era (ed è) definita in parte dalla geografia insulare del paese, l’emergente identità nazionale tedesca era, per molti patrioti, rappresentata dagli spazi selvaggi della Germania. “I ricordi di ciò che i tedeschi erano e potrebbero essere in futuro non sono evocati da nessuna parte così chiaramente come sul Reno”, scrive Friedrich Schlegel nel 1803.

Monumenti, statue e castelli sono stati eretti lungo il fiume, e su di esso sono state scritte opere teatrali e liriche. Wagner, Goethe, Beethoven, Turner e Byron furono tutti ispirati da viaggi lungo il fiume.

Anche gli inglesi Grand Tours del continente erano affascinati dalla vista di attrazioni come la famosa roccia di Lorelei (secondo la leggenda, Lorelei era una bellissima ondina del fiume Reno, che attirava a sé gli uomini col suo canto e aspetto, causando naufragi e sciagure). “Questo, per me, era una beatitudine terrena”, scrisse James Blake dopo la sua visita nel 1840. “La mia natura è stata fatta sicuramente per questo!”

Oggi, un tale entusiasmo per un fiume può essere difficile da immaginare. In Europa, la maggior parte delle persone lavora in uffici piuttosto che in mulini o fabbriche alimentate da ruote idrauliche, e viaggiamo in aereo, in auto o in treno piuttosto che in barca. I fiumi stessi sono stati modificati, con la rimozione delle isole e la sovrapposizione degli argini con la pietra. I grandi corsi d’acqua come il Reno, il Tamigi o l’Elba vengono visti come luoghi piacevoli per portare a spasso un cane o bere qualcosa dopo il lavoro, ma non vengono visti come siti importanti.

A nord del romantico Reno, l’autore ha passato alcune settimane ad esplorare la zona intorno alle città tedesche di Duisburg e Düsseldorf, dove i fiumi Reno e Ruhr si fondono, notando come la conurbazione della Regione della Ruhr non sia completamente positiva poiché in molti luoghi i camini delle fabbriche superano l’altezza degli alberi e l’aria ha il sapore di metallo bruciato. La regione è stata a lungo uno dei motori dell’economia tedesca, grazie alle vaste miniere di carbone e alle acciaierie che vi sono state raggruppate. Tra la fine dell’800 e l’inizio del 1900, città come Duisburg si svilupparono così velocemente che quando i soldati tornavano a casa, faticavano a riconoscere la loro abitazione. Oggi, la chiusura di miniere e fabbriche ha distrutto migliaia di posti di lavoro e alcuni ex siti industriali sono oggi attrazioni turistiche, con piste di pattinaggio e pareti di arrampicata installate al posto di forni e cantieri navali. Tuttavia, il Reno rimane parte della linfa vitale dell’economia regionale.

Rotterdam, posizionata al principio del fiume, è uno dei porti più grandi d’Europa, e gestisce circa il doppio del commercio dei porti di Southampton e Felixstowe insieme.

L’autore è inoltre rimasto sorpreso di scoprire come ancora oggi il Reno plasmi l’identità delle persone che ci vivono vicino. Aspetto che è stato ovvio fin dall’inizio del suo viaggio, attraversando i polder olandesi e città come Dordrecht e Utrecht. Qui nel delta del Reno, l’influenza del corso d’acqua è ovunque; dai mulini a vento che sono stati costruiti per pompare l’acqua dai campi paludosi, ai formaggi e tulipani prodotti sui terreni fertili abbandonati.

Il fiume continua a formare parte dei confine dei cinque paesi e aiuta ad avvicinarli, dandogli interessi comuni nel mantenere il commercio libero e l’acqua pulita.

Tuttavia anche il Reno deve affrontare alcune sfide. Ad esempio, la scorso estate l’innalzamento delle temperature ha influenzato il livello delle acqua in modo tale che la navigazione non fosse più praticabile, causando disagi all’economia tedesca e alla risorse di carburante nei Paesi Bassi. Nonostante tutto gli affari sono ancora in piena espansione ed il turismo cresce. Dopo un progetto di risanamento, le acque del Reno sono le più pulite da decenni.

Per un britannico all’epoca Brexit, i luoghi attraverso i quali scorre il Reno sembrano spesso rappresentare al meglio l’Europa moderna: internazionalista, operosa e interconnessa; mescolando culture e influenze senza soluzione di continuità come le acque dei suoi affluenti.”Il Reno”, scrive Victor Hugo, “è unico: unisce le qualità di ogni fiume. Misterioso, come il Nilo, costellato d’oro, come un fiume americano e come un fiume dell’Asia, ricco di fantasmi e favole”.

Un uomo che Ben Coates ha incontrato su una barca vicino Arnhem è stato ancora più sintetico dicendo: “Il Reno, ci unisce tutti”.

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