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Il “Plastic Soup Surfer”ce la fa: raggiunte le 40mila firma per chiedere meno plastica in mare

La petizione promossa al parlamento Plastic Soup Surfer, l’associazione del biologo e attivista Merijn Tinga, ha raggiunto le 40.000 firme;  scopo della petizione è chiedere alla politica di contribuire a ridurre la plastica in mare, introducendo lo “statiegeld” per le bottiglie piccole.  Oggi, infatti, il deposito -che è possibile recuperare restituendo il vuoto- viene applicato solo sulle bottiglie da litro.

Secondo l’attivista, dalla sua pagina FB, le bottigliette da 33 sarebbero il vero problema: con l’introduzione del “vuoto a rendere”, dice il biologo-surfista, si potrebbe ridurre del 40% l’inquinamento provocato dalle tonnellate di plastica riversate in mare, il “Plastic Soup” appunto.

Tinga aveva attirato già  l’attenzione attraversando su un kitesurf, i 180 chilometri che dividono la costa olandese da quella britannica. La tavola su cui viaggiava è stata creata interamente con bottiglie in PET recuperate. Plastic Soup Surfer vuole presentare la petizione prima delle elezioni di marzo.

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