Il Parlamento dei Paesi Bassi ha votato ieri per fermare la vendita di armi all’Arabia Saudita. I parlamentari olandesi sono stati così i primi a rispondere alla mozione, votata a febbraio dal Parlamento Europeo, che invitava i Paesi membri al boicottaggio del regime di Ryad. Da mesi, infatti, gli sceicchi del Golfo hanno scatenato il loro esercito e i loro jet, spesso equipaggiati con armi europee, nel vicino Yemen nel tentativo di condizionarne il futuro assetto politico. Secondo le denunce delle organizzazioni internazionali, però, l’intervento saudita avrebbe creato una “catastrofe umanitaria” e i profughi yemeniti, in prospettiva, rischiano di ingrossare il numero di persone dirette verso l’Europa.
Forse anche per allontanare questa possibilità, la maggioranza dei parlamentari olandesi ha così scelto di prendere posizione contro la guerra del regime di Ryad, sospendendo la vendita di armi. Il voto a L’Aia (Den Hague), però, è stato anche un segnale rivolto ai partner europei, in primo luogo la Gran Bretagna, che, nonostante le decisioni del Parlamento Europeo, continuano a armare le truppe saudite, passando sotto silenzio i massacri compiuti sul Golfo Persico.
Non è la prima volta che il commercio viene utilizzato arma di ricatto politico dai due governi. L’ultima risale al 2014, quando le esternazioni islamofobe di Wilders avevano fatto infuriare la monarchia del Golfo che aveva così deciso di ridurre gli scambi con i Paesi Bassi.