In un anno normale, il Keukenhof avrebbe aperto sabato. Ma a causa del lockdown per coronavirus non sarà permesso. E così, il famosissimo parco olandese dovrà affrontare un altro anno di fiori che sbocciano senza che nessuno li veda, e milioni di euro di perdite, dice il direttore Bart Siemerink a NU.nl.
Lo scorso autunno sono stati piantati sette milioni di bulbi, con la speranza che il Keukenhof potesse riaprire il 20 marzo. In anni normali, il Keukenhof rimane accessibile per 8 settimane. “Non sappiamo se e quando potrà riaprire. Speriamo il primo possibile”, prosegue Siemerink.
Il Keukenhof necessita da 750 mila a 800 mila visitatori l’anno per pareggiare i costi. Con le attuali restrizioni sui viaggi, sembra improbabile che il parco potrà ospitare visitatori stranieri quest’anno. “Nel 2019 abbiamo avuto 300 mila visitatori dal nostro paese. Anche se fosse possibile quest’anno, saremmo comunque in perdita. I bulbi sono già nel terreno, la maggior parte delle spese sono già state fatte”.
La perdita si aggira intorno ai 5 ai 10 milioni di euro. Se il parco non potrà proprio aprire, sarà di 22 milioni di euro di fatturato. Ma secondo Siemerink, la situazione è persino più nera di così: la regione stessa sta perdendo centinaia di migliaia di euro che finanziano migliaia di posti di lavoro.
Secondo Siemerink, il Keukenhof può riaprire in tutta sicurezza anche nell’attuale lockdown. Il parco ricopre trentadue ettari che equivalgono più o meno a cinquanta campi da calcio e ha più di 15 chilometri di percorsi a piedi. Il parco può adottare misure come biglietti venduti esclusivamente online, prenotazioni su fasce orarie, tornelli elettronici. Tutti gli edifici rimarrebbero chiusi e gli esercizi di ristorazione potrebbero riaprire come fanno quelli al di fuori del parco: solo takeaway.
Il Keukenhof sopravviverà solo se quest’anno potrà riaprire, ha sottolineato Siemerink.