Dopo ore di consultazione, il gabinetto ha raggiunto un compromesso sulla politica dell’azoto: CDA e D66 in particolare sono diametralmente opposti l’uno all’altro. Il CDA vuole rinegoziare la politica sull’azoto nell’accordo di coalizione, ha affermato il primo ministro Rutte nella sua spiegazione, secondo NOS.
Ora è stato concordato che il governo metterà la politica sull’azoto in soffitta mentre le trattative per la formazione delle province vanno avanti. Ad imporsi i cristiano democratici CDA che sperano in questo modo, di riprendere i consensi persi alle ultime elezioni.
Non c’è altra opzione per il CDA, afferma il leader del partito Hoekstra che ha definito un problema, l’obiettivo del 2030 per la riduzione delle emissioni. Rutte non vuole definirla una rottura o una svolta sulla politica sull’azoto: “È vero il contrario, in realtà stiamo accelerando. Tuttavia, ci sono opinioni diverse nel gabinetto”. Secondo Rutte, il governo continuerà con la politica sull’azoto, ma solo dopo i risultati della formazione dei governi provinciali.
Per quanto riguarda l’azoto, il governo vuole accelerare il buy-out volontario degli agricoltori ma allo stesso tempo viene introdotta una pausa: l’anno 2030 dall’accordo di coalizione sarà utilizzato come punto di partenza per il momento. Sul piano politico, il CDA vuole far saltare il governo ma allo stesso tempo, vuole decidere quando farlo: per ora, punta ad entrare in più giunte provinciali possibile, insieme a BBB, e poi stabilire il futuro dell’esecutivo. D66 si è piegato alle imposizioni del partner di coalizione per “spirito di responsabilità , dice la vice premier Kaag”, che ritiene non saggio far cadere il governo adesso.